Io lo conosco e osservo la sua parola
17 MARZO (Gv 8,51-59)
Non è lo studio della Scrittura che ci fa conoscere Dio. Mai lo studio di essa ha prodotto una qualche conoscenza vera di Dio. Noi tutti sappiamo che ogni eresia, ogni scissione, ogni divisione, ogni contrapposizione, ogni inimicizia sorge proprio tra i lettori della Scrittura. A iniziare dagli gnostici per finire alle ultime formazioni religiose dei nostri giorni, tutti sono studiosi della Scrittura. Se lo studio di essa produce ogni sorta di falsità, è segno che la Scrittura non è fonte univoca di verità. Ognuno in essa vi trova ciò che vuole. È sufficiente leggere un libro e ignorarne un altro, oppure fondarsi su una frase ed escludere le altre, oppure accogliere una profezia e rinnegare le rimanenti perché si abbia una conoscenza parziale, sfasata, inadeguata, erronea di Dio.
Dio si conosce in un solo modo: prendendo ogni suo comandamento, ad iniziare da quelli delle due tavole della Legge e finendo con ogni sua altra prescrizione e statuto, e vivendoli senza nulla aggiungere e nulla togliere, sia negli obblighi verso Dio che in quelli verso l’uomo. La via della conoscenza di Dio allora non è lo studio, ma l’obbedienza alla sua Legge. Si prende tutta la Legge, nessuna parola esclusa, si vive anche a costo di versare il sangue per essa, si inizia a conoscere Dio. Ma un ladro, un adultero, un mentitore, uno che è concupiscente, avaro, immorale, disonesto, uno che disprezza i suoi fratelli, uno che non ama il prossimo suo come se stesso, mai potrà conoscere Dio. Avrà di Lui qualche vago pensiero, mai però si potrà parlare di vera conoscenza. Gli manca la parola trasformata carne in lui.
La Parola di Dio altro non è che la “trasformazione” di Dio in Parola. La Parola accolta e vissuta altro non fa che “trasformare” la Parola in Dio dentro di noi. La Parola si “trasforma” in Dio, Dio “diviene” nostra stessa essenza, natura e noi conosciamo Dio per “immedesimazione”, allo stesso modo che il fuoco conosce il ferro e il ferro il fuoco, quando il ferro è nel fuoco e il fuoco nel ferro. Il ferro può anche studiare intere enciclopedie sulla natura del fuoco, mai lo conoscerà. Non appena invece esso entra nel fuoco, si immerge in esso, si trasforma in fuoco, conosce cosa è il fuoco. Lo conosce perché esso stesso è fuoco. Così chi osserva la Parola di Dio, si immerge in Dio, conosce Dio, perché Dio si è trasformato in Lui e Lui si è trasformato in Dio, pur rimanendo Dio eternamente Dio e l’uomo eternamente uomo.
In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Gesù non conosce il Padre solo perché sono la stessa natura. Lui lo conosce come Padre, sa le profondità del suo cuore, perché la Parola del Padre è in Lui la sua stessa vita. È come se il Padre per mezzo della Parola fosse sua stessa carne, suo stesso sangue, dal momento che carne e sangue di Cristo sono impregnati di volontà del Padre, sono impregnati di Dio, allo stesso modo che il ferro nel fuoco è impregnato di fuoco, trasformato in fuoco. Ora, se Cristo conosce il Padre per obbedienza alla sua Parola, vi potrà mai essere un solo uomo sulla terra che possa pensare di conoscere Dio senza l’osservanza dei suoi comandamenti, dei suoi statuti, della sua Parola? La via della conoscenza è l’obbedienza. Chi obbedisce, conosce. Chi non obbedisce, mai potrà conoscere Dio. Non è immerso in Dio, mai potrà conoscere Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, immergeteci in Cristo Gesù.