IO LÀ HO DATO ORDINE A UNA VEDOVA

MARTEDÌ 9 GIUGNO (1Re 17,7-16)

Sappiamo che Gesù si serve nel Vangelo secondo Luca di questo episodio, per giustificare dinanzi ai suoi concittadini il suo essere vero profeta del Dio vivente. Il miracolo più grande fatto da Elia per il suo popolo è stata la chiusura del cielo. Il miracolo più grande fatto da Gesù per il suo popolo è stata invece l’apertura del cielo. Dicendo Gesù che si compie in Lui la profezia di Isaia, significa che il cielo nuovamente si apre e discende sulla terra acqua copiosa di salvezza, redenzione, vita eterna: “Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro»” (Lc 4,16-27). Aprendo il cielo, Gesù si rivela vero profeta del Dio vivente. Attesta che il Signore vuole manifestare al suo popolo la sua grande misericordia. È giunto il tempo di predicare il grande giorno della riconciliazione universale. Oggi in verità si compie la profezia di Elia. Oggi l’acqua della vita ritorna a scende in abbondanza sulla terra. Sappiamo che è dalla croce che sgorga l’acqua della vita, l’acqua dello Spirito Santo e il sangue della salvezza e della redenzione.

In quei giorni, il torrente [nei cui pressi Elia si era nascosto] si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Il Signore prima nutre il suo profeta servendosi dei corvi che gli portano ogni giorno pane e carne. Quando l’acqua del torrente ha smesso di scorrere, il Signore manda Elia dalla donna più povera della terra che abitava in Sarepta di Sidone. Questa donna era vedova, aveva un figlio da sfamare, le era rimasto l’ultimo pugno di farina nella giara e l’ultima goccia di olio nell’otre. Il Signore apre il cuore della donna a credere nella Parola del suo profeta ed è la vita per il profeta, la donna e il suo bambino. Si crede nella Parola del profeta solo per grazia. La grazia va invocata per se stessi e per ogni altro uomo. Oggi questa verità è caduta dal cuore e pensiamo che tutto sia frutto e opera dell’uomo. Dall’uomo è solo l’obbedienza. Il resto è dal Signore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano sia l’uomo dall’obbedienza perfetta.