In te ho posto il mio compiacimento
10 GENNAIO (Lc 3,15-16.21-22)
Il profeta Isaia annuncia la venuta del Servo del Signore, pieno di Spirito Santo, con una missione universale da assolvere. Lui dovrà essere luce per il mondo, per le genti.
Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli. I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannuncio; prima che spuntino, ve li faccio sentire».
Cantate al Signore un canto nuovo, lodatelo dall’estremità della terra; voi che andate per mare e quanto esso contiene, isole e loro abitanti. Esultino il deserto e le sue città, i villaggi dove abitano quelli di Kedar; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida. Diano gloria al Signore e nelle isole narrino la sua lode. Il Signore avanza come un prode, come un guerriero eccita il suo ardore; urla e lancia il grido di guerra, si mostra valoroso contro i suoi nemici. «Per molto tempo ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto; ora griderò come una partoriente, gemerò e mi affannerò insieme. Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi. Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura. Tali cose io ho fatto e non cesserò di fare» (Is 42,1-16).
Il Servo del Signore, pieno di Spirito Santo, dalla missione di luce universale, presso tutte le genti e anche per le isole lontane, non è semplicemente e puramente un uomo. È il Figlio eterno del Padre, l’Amato, colui che è stato generato dal Padre nel seno dell’eternità. Su questo suo Amato, il Padre ha posto la sua compiacenza, perché il Figlio è solo e sempre dalla sua volontà. Il Padre non ama il Figlio, perché Figlio, lo ama perché il Figlio è sempre dal Padre, esiste dal Padre e per il Padre. Non esiste solo dal Padre, esiste per il Padre. Per il Padre è più che dal Padre. Dal Padre esiste per volontà eterna del Padre. Per il Padre esiste per volontà eterna del Figlio e anche per volontà umana. Se il Figlio non esistesse per il Padre, il Padre non potrebbe compiacersi di Lui. Tutti i figli degli uomini sono dal padre. Ma non tutti sono per il Padre, rivolti verso di lui, obbedienti alla sua volontà. Il padre non è padre per loro.
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
È questa la verità eterna di Cristo e anche verità nel tempo: sempre dal Padre, sempre verso il Padre. Gesù viene per ridare ad ogni uomo questa sua verità. È da Dio ma non per Lui. Deve essere per Lui se vuole essere veramente, realmente, eternamente da Lui, dalla sua vita. Non può essere da Dio chi non è per Lui, verso di Lui, in un movimento di perenne obbedienza. Questa verità vale per ogni discepolo di Gesù. Lui è da Gesù, ma non per Gesù. Deve essere per Gesù, sempre rivolto verso di Lui. Costruire cristiani da Gesù ma non per Gesù è non senso. La vita è conservata se si è perennemente verso Gesù, altrimenti si ritorna nella morte dalla quale si era usciti. Gesù mai si potrà compiacere del cristiano che è stato da Lui, ma che non è per Lui.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci essere per Gesù sempre.