IL TUO TRONO SARÀ RESO STABILE PER SEMPRE

GIOVEDÌ 19 MARZO (2Sam 7,4-5.12-14.16)

Il regno è eterno, non avrà mai fine, perché il Re di questo regno è eterno. Non è eterno perché immortale, è eterno perché Lui viene dall’eternità. Ascoltiamo la profezia di Michea e quanto ci rivela il Salmo: “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!” (Mi 5,1-4). “Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? Insorgono i re della terra e i prìncipi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia” (Sal 2,1-12). Il Re dal regno eterno è il Verbo Eterno del Padre, il Suo Figlio Unigenito, da Lui generato prima di tutti i secoli.

Il regno è anche eterno, perché è il regno di Dio. Dio dona ogni potere al Figlio suo. A Lui affida il governo del tempo e dell’eternità: “Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto (Dn 7,9-10.13-14). Il Figlio Unigenito è Re nella carne. È Re nella carne, nella sua umanità, perché dopo la sua crocifissione e morte è risuscitato con un corpo spirituale, immortale, incorruttibile, glorioso. Ora il Figlio nella sua umanità vive assiso alla destra del Padre e dal suo trono di gloria eterna possiede nelle sue mani il governo di tutto l’universo.

In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

È grande il mistero. Se si manca della chiara, nitida, luminosa, perfetta, piena verità di Cristo, tutto il mistero si sbiadisce. Oggi è grandemente sbiadito, perché Cristo Gesù è stato messa da parte. La salvezza, la redenzione, la giustificazione, la vita eterna non vengono più da Lui, non si vivono più in Lui e neanche per Lui. Ogni uomo può essere via di vita eterna, salvezza, redenzione. Chi afferma queste falsità non sono i pagani che non conoscono Cristo Signore, sono i suoi discepoli, coloro che dovrebbero non solo annunziare il mistero, ma anche custodirlo, proteggerlo, difendendo da quanti vogliono la sua totale distruzione. Quando si perde il mistero di Cristo Gesù, tutto si perde. La Chiesa stessa diviene un corpo senz’anima. L’anima della Chiesa è Cristo. Se essa viene privata della verità di Cristo, si fa di essa un cadavere in putrefazione.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che Cristo Gesù e la sua Chiesa siano una cosa sola.