IL SUO REGNO NON SARÀ MAI DISTRUTTO
GIOVEDÌ 6 AGOSTO (Dn 7,9-10.13-14)
La profezia di Daniele si compie con l’ascensione gloriosa di Gesù al cielo. Ecco cosa vede l’Apostolo Giovanni: “E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione (Ap 5,1-14).
L’innalzamento alla destra del Padre e il dono del nome che è al di sopra di ogni altro nome è il frutto della sua obbedienza, del suo abbassamento e annichilimento sulla croce: “Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre” (Fil 2,6-11). Il profeta dice ciò che avverrà, non dice come avverrà. La via dell’esaltazione a Signore dell’universo è la croce, vissuta da Gesù per amore verso il Padre. Lui ha glorificato il Padre, umiliandosi. Il Padre lo glorifica innalzandolo.
Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
Oggi vogliamo tutti una religione senza obbedienza. Ci stiamo costruendo un cristianesimo senza più alcuna relazione con il Vangelo, la Rivelazione, la Verità, la Parola di Gesù. La relazione con Dio è vera, se è fondata sull’obbedienza. È l’ascolto della sua Parola che innalzerà noi domani nella gloria del cielo. È la partecipazione alle sofferenze di Gesù che ci farà sudditi del suo regno eterno. Scardinata la religione dall’obbedienza piena e perfetta alla Parola, si fa di essa un’antropologia solo terrena. È una religione privata della vera trascendenza e del soprannaturale cristico e pneumatologico. O rimettiamo nel cuore della religione l’obbedienza, o è il nulla divino.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano viva la religione della vera obbedienza.