Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno
23 GIUGNO (Mt 6,24-34)
Già l’Antico Testamento, in uno dei suoi Salmi, così cantava la fiducia del pio Israelita nella provvidenza di Dio, Pastore di Israele e suo Salvatore potente.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. (Sal 23 (22) 1-6).
L’uomo vive se Dio è la sua vita. Dio è la sua vita, se l’uomo chiede a Dio che diventi la sua vita, oggi, domani, sempre. Nella preghiera ci si consegna a Dio perché lo si è scelto come l’unica sorgente del nostro quotidiano esistere.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Quando mi assalgono i malvagi per divorarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere. Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me si scatena una guerra, anche allora ho fiducia. Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. Nella sua dimora mi offre riparo nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua tenda, sopra una roccia mi innalza. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto. Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, perché mi tendono insidie. Non gettarmi in preda ai miei avversari. Contro di me si sono alzàti falsi testimoni che soffiano violenza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. (Sal 27 (26,1-14).
Gesù ci chiede di avere una fede capace di grande verità. La nostra vita non può avere contemporaneamente due padroni: noi stessi e il Signore, il denaro e il nostro Dio. Dobbiamo scegliere: o noi stessi e il denaro, o il Signore, il nostro Dio. Se scegliamo il nostro Dio, dobbiamo liberarci da ogni sete per il denaro, da ogni affanno per il domani.
Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.
Se scegliamo il Signore, dobbiamo consegnarci al compimento della sua volontà e qual è la sua volontà? La piena osservanza dei Comandamenti e delle Beatitudini, la legge della misericordia, della compassione, del perdono, dell’elemosina, della carità. Scegliendo di servire la Parola di Dio sempre, Dio sceglie di servire noi sempre. Tutto è dalla nostra scelta. Se noi non scegliamo la Parola, Dio non potrà sceglierci.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a scegliere la Parola.