Il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato
La volontà di Dio non dice solo ciò che è male e non va compiuto. Dice anche il bene che ogni uomo deve compiere. Dice anche le modalità attraverso le quali il bene va realizzato. Ogni più piccolo dettaglio sia nel male per non farlo, sia nel bene per farlo, devono essere solo e sempre dalla divina volontà. Cosa è la tentazione? È la sostituzione della volontà di Dio, sia in ordine al male che in ordine al bene, con la volontà della creatura, volontà che può essere di Satana e degli angeli ribelli a Dio, della singola persona, delle altre persone con le quali in qualsiasi modo si entra in relazione. Possiamo affermare che l’uomo sempre è vissuto, vive, vivrà in ferree strutture di tentazione, che poi diventano ferree strutture di peccato. Ma queste strutture mai giustificano la caduta in tentazione. È obbligo personale del singolo non cadere in tentazione. L’uomo sarà sempre tentato, ma spetta a lui non cadere in tentazione. La tentazione al suo cuore e alla porta della sua anima, a lui l’obbligo e la responsabilità di restare ancorato nella volontà di Dio, lasciando ininterrottamente guidare e muovere dallo Spirito Santo. Il cristiano per consacrazione ricevuta nel sacramento del battesimo, della cresima, dell’ordine sacro, del matrimonio, dell’eucaristia, della penitenza, dell’unzione degli inferni, entra in una particolare, speciale volontà di Dio da compiere. Anche per missione, vocazione, carismi e doni naturali e soprannaturali è legato ad una speciale, particolare volontà di Dio da assolvere. La tentazione viene con lo scopo non solo di farci cadere nella trasgressione dei Comandamenti, ma nel farci cambiare il bene. Anziché operare il bene voluto da Dio, ci chiede di fare un bene diverso, presentandolo come carità, amore, misericordia, pietà, compassione, urgenza. Anziché fare il bene soprannaturale ci chiede di fare il bene naturale. Anziché il bene eterno vuole che facciamo il bene del momento. Anziché salvare l’anima e illuminare lo spirito, ci convince che la nostra azione debba essere finalizzata solo al corpo. Così dal bene vero si passa ad un bene falso. Le conseguenze sono di vero disastro spirituale. Altra tentazione sottile, subdola, invisibile è lo scambio dei ruoli o il desiderio di assumere il ruolo dell’altro, facendoci credere che se fossimo noi al loro posto, le cose andrebbero meglio. Ignoriamo che il meglio dell’umanità, il meglio della storia, è fare bene il nostro bene là dove siamo stati posti dal Signore. Se uno non fa bene il bene secondo Dio nel posto che occupa, mai potrà fare il bene secondo Dio in altri posti. Ma se fa il bene secondo Dio in un posto, solo Dio lo potrà chiamare a fare il bene in altro luogo. La prima verità del bene è che è sempre il Signore a governare il nostro bene secondo tutte le sue modalità. Nel bene niente deve venire dall’uomo, se non l’obbedienza al bene che il Signore comanda che venga fatto. A noi il dovere dell’obbedienza. Ogni altra cosa appartiene al Signore. Noi dobbiamo preoccuparci solo di obbedire.
Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. (Lc 4,1-13).
Il diavolo si presenta da Cristo Gesù. Nelle tentazioni non c’è mai un invito a trasgredire la Legge del Signore, quella scritta sulle due tavole. Gesù però non ha solo le due tavole da osservare. A Lui è stata data una terza tavola, lo Spirito Santo. A Lui è chiesto di ascoltare solo e sempre lo Spirito e nessun altro, né uomo, né angelo, né Satana e neanche il proprio cuore. Satana lo tenta non perché non faccia il bene, ma perché ne faccia uno secondo la sua volontà, le sue personali scelte, i bisogni o necessità del suo corpo o del corpo di molti altri uomini. Gesù è tentato perché dia altri significati alla sua missione e alla sua stessa regalità. Se Lui vorrà essere vero Messia, avere successo, essere seguito, deve abbandonare la volontà di salvezza scelta dal Padre e viverne una proveniente dalla sua volontà. Questa tentazione che fu di Cristo sarà sempre del suo corpo che è la Chiesa. Sempre Satana tenterà i discepoli di Gesù Signore perché vivano la missione non secondo la divina volontà del Padre, ad essi data singolarmente, personalmente dallo Spirito Santo, secondo i sacramenti ricevuti, le missioni affidate, i carismi elargiti, ogni altro bene spirituale loro concesso, ma sola dalla loro volontà. Quando si cade in questa tentazione è la fine del mistero della salvezza. La vera salvezza è l’opera di Cristo nel discepolo, secondo la volontà del Padre, nella comunione dello Spirito Santo. Si è da se stessi, si può dare un pezzo di pane, ma non si dona salvezza né redenzione. Tentazione invisibile.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate i discepoli di Gesù affinché mai si separino dalla divina volontà.