vangelo del giorno

Il Cristo, quando verrà, nessuno saprà di dove sia

11 MARZO (Gv 7,1-2.10.25-30)

I Profeti rivelano molte volte e in diversi modi l’origine del Messia di Dio. Isaia ci annunzia che Lui sarà dal tronco di Iesse e Michea che nascerà in Betlemme.

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare (Is 11,1-9).

E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace! (Mi 5,1-4).

La vera piaga di ogni religione è l’ignoranza assieme alla non crescita in essa nella verità. L’ignoranza riduce la religione a pensiero umano. La non crescita nella verità fa della verità una falsità, perché la verità è dinamica in sé, essendo infinita per natura. La natura della verità è Dio stesso. Non sviluppare la verità è ucciderla. La si priva della sua più pura essenza. Se ne fa un albero senza radici. Ogni ministro di Dio che si rispetti, deve impegnare ogni sua energia a liberare i cuori dalla falsità su Dio e anche a condurli di verità in verità. La verità libera la religione dai cuori degli uomini e la fa essere sempre dal cuore di Dio. Con Gesù la religione dei padri raggiunge il sommo della libertà. Dal cuore degli uomini ritorna ad essere dal cuore di Dio.

Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Gesù non si lascia per nulla irretire negli argomenti dei capi o della gente dotta del tempo. Lui manifesta con semplicità la sua verità. Lui è dal Padre. Lui il Padre lo conosce. Quanti sono suoi oppositori, Dio non lo conoscono, non sanno chi Lui sia. Parlano, ma senza alcuna scienza, dicono ma senza dottrina vera, certa. Dialogano, ma dal loro cuore, non certo dalla Scrittura. Il cuore di ognuno diviene fonte di scienza. Perché la religione sia sempre dal cuore di Dio, mai dal cuore dell’uomo, occorre che il ministro di Dio sia mondo da ogni peccato, libero da ogni gloria terrena, dal cuore sgombro da superbia e concupiscenza, dagli occhi puri e limpidi da vedere sempre il Signore che agisce per mezzo della sua parola e delle sue opere. Urge una limpida e indiscussa moralità. Un uomo immorale mai potrà portare la religione nel cuore di Dio. La terrà incatenata nel suo cuore, inquinandola di ogni falsità, menzogna, disonestà.

Vergine Maria Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci parlare di Gesù in verità.