Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti
Sulla misericordia vi è una verità che quasi sempre è taciuta. Perché tutti possano essere misericordiosi secondo la volontà del Signore, è giusto che questa verità venga annunziata in ogni sua più piccolo particolare o dettaglio. Possiamo racchiuderla in una frase semplice: “Caritatevoli non si è per natura, si è per crescita in ogni dono dell’anima, dello spirito, del corpo”. Gesù cresceva in età, sapienza, grazia. Perché? La motivazione è semplice: Se non fosse cresciuto in età, sapienza e grazia, mai avrebbe potuto rispondere alle esigenze di tutta la misericordia del Padre. La sua crescita è stata così tanta da vivere tutta la sua Croce come purissimo atto di amore nei pensieri, nei desideri, nella volontà, nel cuore, nella mente.
Crescendo in età, sapienza, grazia era sempre capace di rispondere ad ogni atto e opera di misericordia che il Padre suo gli chiedeva. Ogni uomo, se vuole vivere tutta la misericordia, deve crescere. Si cresce apprendendo, imparando, sacrificandosi, non sciupando il tempo, rimanendo lontani dall’ozio, dal vizio, del peccato. Ogni vizio impedisce all’uomo di essere persona dalla squisita misericordia. Ogni peccato ci priva della grazia dello Spirito Santo, necessaria per operare la misericordia secondo Dio. Se si è incapaci di obbedienza al Signore, perché privi di una vera crescita in santità, mai possiamo essere misericordiosi come il Padre nostro che è nei cieli. Questo vale ad ogni livello. Un superbo, un avaro, un irascibile, un goloso, un lussurioso, un invidioso, un accidioso, mai potranno essere misericordiosi.
Questa regola vale per ogni uomo, per ogni mestiere, ogni professione. Dal contadino, al professore, al grande luminare, al politico, all’impiegato, al lavoratore, ma anche al ministero di Cristo Gesù: tutti sono obbligati a crescere nei loro doni spirituali. Senza crescita non vi è alcuna opera vera di misericordia. Se un teologo non studia, non può amare con il dono della teologia, ma se non è puro di cuore, libero nello spirito, amante della verità, sempre in ascolto dello Spirito Santo, la sua teologia mai sarà per l’uomo che gli sta dinanzi. Gesù sempre parlava all’uomo che gli stava dinanzi, perché sempre in ascolto dello Spirito del Signore. Un professionista non aggiornato, non libero da vizi, non umile, che non cresce in sapienza e grazia mai potrà essere persona dalla più eccelsa misericordia.
Il giorno seguente, quando furono discesi dal monte, una grande folla gli venne incontro. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio (Lc 9,37-43).
Osserviamo cosa succede mentre Gesù è sul monte. I discepoli hanno ricevuto da Gesù il potere di scacciare i demoni. Non sono cresciti ancora in sapienza. Non sanno che i doni dello Spirito agiscono sempre per grazia attuale dello Spirito Santo, sempre da invocare, sia con preghiera remota che immediata. A causa di questa mancata crescita, non possono esercitare il ministero della misericordia. Un padre si rivolge loro per chiede la liberazione del figlioletto ammalato, tormentato da uno spirito impuro e loro non vi riescono. Questa loro non capacità di operare la liberazione, fa cadere nell’angoscia il padre. Sperava in loro, ma essi lo hanno deluso. Per grazia del Signore, Cristo Gesù viene subito in loro aiuto e dona al padre di avere nuovamente libero e sano suo figlio. Il mondo è pieno di questa non capacità colpevole.
Un ministro di Cristo non studia, non si aggiorna, non cresce in sapienza e grazia. Molti uomini passano dinanzi a lui e se ne vanno così come erano venuti, perché la sua parola è della terra e non del cielo, questo ministro di certo non ama, mai potrà amare, mai essere vera persona di grande misericordia. Gli manca la Parola nello Spirito Santo, quella Parola che entra nei cuori e li converte, orientandoli a Gesù Signore. Un ministro di Cristo senza Parola di Spirito Santo, fallisce tutto il suo ministero. Può anche sfamare il mondo di pane o vestire tutti quelli che sono senza abiti su questa terra. La sua è però una falsa carità, perché lui deve vestire di Spirito Santo la Parola di Gesù Signore e con essa dare da mangiare a tutti coloro che hanno fame e sete della Parola di Dio. Ad ognuno è chiesto di amare secondo il suo ministero e il suo carisma. Ma se non si cresce in sapienza, come facciamo noi a sapere la verità del nostro ministero? Quando diamo al ministero contenuti differenti da quelli attribuiti ad esso dallo Spirito Santo, noi ci poniamo nella condizione di non essere persone dalla vera misericordia. Amiamo secondo il nostro cuore e non certo secondo verità, luce, sapienza, volontà dello Spirito Santo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci misericordiosi secondo verità.