HO POSTO IL MIO SPIRITO SU DI LUI
DOMENICA 12 GENNAIO (Is 42,1-4.6-7)
Le opere di Dio possono essere compiute nel rispetto delle modalità stabilite dal Signore, solo da chi è pieno di Spirito Santo. Neanche Dio compie le sue opere senza il suo Santo Spirito. Tutto Lui opera per il suo Verbo nel suo Santo Spirito. Il Padre vuole che il suo Figlio Unigenito, che viene nella carne, faccia solo le sue opere, dica solo le sue parole, sia solo luce del mondo e sale della terra, e per questo promette che Lui sarà tutto pieno di Spirito Santo. Isaia è il profeta del Messia colmo di Spirito del Signore: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore” (Is 11,1-3). “Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore” (Is 61,1-2). Noi ne siamo certi. Tutta la vita di Gesù attesta questa verità e la conferma. Nulla Gesù ha fatto, nulla ha detto che non fosse purissima volontà del Padre.
Che Gesù abbia sempre agito nella pienezza dello Spirito Santo lo attestano le sue parole. Ora sappiamo che la Parola di Gesù è purissima verità, perché Parola del Dio incarnato: “Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me»” (Gv 12,44-50). La nostra fede poggia su un solido fondamento: nulla Gesù ha fatto dalla sua volontà, nulla dai suoi pensieri, nulla dal suo cuore. Tutto ha operato e insegnato dal cuore del Padre, dalla sua volontà, nella verità dello Spirito Santo.
Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Poiché Gesù è per noi sacramento di verità e grazia, ma anche esempio di come si obbedisce a Dio, anche noi se vogliamo fare tutto dalla volontà del Padre e tutto dire dal suo cuore, dobbiamo essere pieni di Spirito Santo. Lo Spirito Santo lo si riceve nei sacramenti e nei sacramenti celebrati con vera fede viene anche ravvivato. Chi rimane nel peccato, chi compie le opere della carne, non ha alcuna scusante. Ha lasciato che lo Spirito Santo prima si affievolisse e poi si spegnesse del tutto, lasciando ogni potere alla carne. Noi non solo non riconosciamo che stiamo agendo secondo la carne, vogliamo dare ancora più potere alla carne e meno vitalità allo Spirito del Signore, e per questo condanniamo la Legge del Signore dichiarandola rigida, dura, impossibile da vivere. Dichiariamo così falsa tutta la stupenda opera del Messia che oggi la profezia di Isaia fa risuonare ai nostri orecchi. La condanna oggi della sana moralità è il segno più grande che siamo caduti dallo Spirito Santo. Parliamo dalla stoltezza del nostro cuore, non dalla sapienza della sua rivelazione. Chi è senza lo Spirito Santo sempre parlerà dall’insipienza, dalle tenebre, dall’idolatria che governa il suo cuore, dall’immoralità che consuma il suo corpo. Lo Spirito Santo è luce purissima di verità.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate ogni cristiano perché ravvivi lo Spirito nel cuore.