Ha innalzato gli umili – Ha ricolmato di beni gli affamati

19 Maggio
Ha innalzato gli umili

Potenti e superbi decidono che la vita debba essere governata dalla loro forza, arroganza, prepotenza, ingiustizia, sopruso. È questa una decisione di distruzione, annientamento, cancellazione dalla storia, morte. La Madre di Gesù ci rivela che il Signore “Ha innalzato, innalza gli umili”. Dona loro un trono di gloria.

Gerusalemme, a causa della superbia dei suoi figli, fu rasa al suolo. Ora che i suoi figli sono divenuti un popolo umile, che cerca nella vera conversione il Signore, il Dio d’Israele la rialzerà. La rivestirà di gloria e di esultanza. Questo però non significa che il male scomparirà da essa. Vi è sempre l’uomo superbo, iniquo, trasgressore della legge che vi abiterà.

Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie – oracolo del Signore. Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi trema alla mia parola. Uno sacrifica un giovenco e poi uccide un uomo, uno immola una pecora e poi strozza un cane, uno presenta un’offerta e poi sangue di porco, uno brucia incenso e poi venera l’iniquità. Costoro hanno scelto le loro vie, essi si dilettano dei loro abomini; anch’io sceglierò la loro sventura e farò piombare su di loro ciò che temono, perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto, avevo parlato e nessuno ha udito. Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, ciò che non gradisco hanno scelto».

Ascoltate la parola del Signore, voi che tremate alla sua parola. Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano, che vi respingono a causa del mio nome: «Mostri il Signore la sua gloria, perché possiamo vedere la vostra gioia!». Ma essi saranno confusi. Giunge un rumore, un frastuono dalla città, un rumore dal tempio: è la voce del Signore, che dà la ricompensa ai suoi nemici. Prima di provare i dolori, ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha visto cose come queste? Nasce forse una terra in un giorno, una nazione è generata forse in un istante? Eppure Sion, appena sentiti i dolori, ha partorito i figli. «Io che apro il grembo materno, non farò partorire?», dice il Signore. «Io che faccio generare, chiuderei il seno?», dice il tuo Dio.

Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l’amate. Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto. Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni; succhierete e vi delizierete al petto della sua gloria. Perché così dice il Signore: «Ecco, io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace; come un torrente in piena, la gloria delle genti. Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati. Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba. La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi, ma la sua collera contro i nemici. Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l’ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco. Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore. Coloro che si consacrano e purificano nei giardini, seguendo uno che sta in mezzo, che mangiano carne suina, cose obbrobriose e topi, insieme finiranno – oracolo del Signore – con le loro opere e i loro propositi ( (Is 66,1-24).

È vero. Tutti i popoli si affaticano per il nulla, per il fuoco, per la distruzione, per il fallimento. Questo accade per la mancanza di vera umiltà. È giusto che ancora una volta venga ribadito e chiarito il concetto vero di umiltà. Essa non si riveste di una connotazione morale, ma altamente teologica e riguarda la natura stessa dell’uomo. L’uomo è eternamente da Dio. È da Dio nel corpo, nello spirito, nell’anima. Chi si riconosce e si confessa da Dio e a Dio chiede che gli dia luce, saggezza, grazia, sapienza, intelligenza, ogni altro dono per essere secondo il suo cuore, da Lui sarà sempre mantenuto nella sua verità, anzi il Signore lo aiuterà a crescere di verità in verità. Chi invece si distacca dal suo Dio e vuole essere da se stesso – è questa la ricchezza e la potenza – da Dio sarà abbandonato a se stesso e per lui sarà la fine. L’uomo infatti non ha pensieri di vita, ma di morte, non coltiva vie di pace ma di odio e di guerra, di distruzione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la via della vera umiltà.

Ha ricolmato di beni gli affamati

L’affamato non è colui che ha fame di pane né l’assetato è colui che ha sete di acqua. Affamato e assetato è colui che ha fame e sete di Dio. La Madre di Gesù rassicura tutti gli affamati e gli assetati di Dio, il Signore “Ha ricolmato, ricolma di bene gli affamati, gli assetati di Lui”. È questa una profezia eterna. È Parola che mai verrà meno. L’ha confermata la Madre del Dio Altissimo. L’ha proferita la Donna che sempre si è nutrita e dissetata del suo Dio. La Scrittura Santa non è forse un invito senza sosta a nutrirci di sapienza, parola, saggezza? Cristo Gesù non ha dato se stesso come vera carne e vero sangue da bere e da mangiare?

La sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola. Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: «Chi è inesperto venga qui!». A chi è privo di senno ella dice: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza» (Pr 9,1-6).

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spini cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non sarà distrutto (Is 55,1-13).

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,48-58).

Chi ha vera fame, vera sete di Dio, mai sarà deluso, sempre il Signore lo ricolmerà di sé. Mangiando e bevendo realmente, sostanzialmente, veramente il suo Dio, mangiando la carne e bevendo il sangue del Figlio eterno del Padre, l’uomo si sazia di divinità, vita eterna, santità, si trasforma in essere spirituale, diverrà capace di ascoltare lo Spirito Santo e di lasciarsi muovere e condurre da Lui. La natura di Dio che è divina ed eterna carità lo trasformerà in purissimo amore e tutto quanto egli farà sarà una manifestazione della potenza di Dio che vive ed agisce in lui. Questa non è solo profezia, ma è profezia della Madre di Dio, della Regina dei profeti.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci affamati e assetati del nostro Dio.