Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!
Tutti i miracoli del Vangelo sono altamente simbolici. Chi è sordo generalmente è anche muto. Il mondo pagano è sordo, non ascolta il Signore. Non ascoltando, neanche può parlare di Dio. Non lo conosce. Non ha mai sentito parlare di Lui. Ha bisogno che qualcuno gliene parli. I pagani potranno giungere alla verità di Dio solo per rivelazione. Chi deve portare la rivelazione è il discepolo di Gesù. È il mandato da Cristo, perché offra ad ogni uomo la verità del suo Dio è Signore che è tutta in Cristo Gesù. Il cristiano deve dare Dio donando Cristo. Se non dona Cristo, che è la vera rivelazione di Dio, mai il mondo conoscerà il Signore. L’opera del Messia del Signore sarà proprio questa: mettere ogni uomo in condizione di vedere, ascoltare, parlare del suo Dio. Questa è anche l’opera missionaria della Chiesa.
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa; nessun impuro la percorrerà. Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere e gli ignoranti non si smarriranno. Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà. Vi cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto (Is 35,1-10).
Se l’opera missionaria della Chiesa non porta ogni uomo che vive in questo mondo a vedere il suo Cristo, il suo Messia, se essa non apre gli occhi dei ciechi, gli orecchi dei sordi, la lingua dei muti perché vedano, ascoltino, cantino le meraviglie del loro Dio e Signore, la sua missione è vana. Possiamo anche dare del pane al mondo, ma di certo non gli avremo dato il suo Cristo, il suo Salvatore, il suo Dio. La Chiesa deve spianare la strada che porta ogni uomo a Cristo, perché in Cristo sia condotto al vero Dio. Tutto è dall’opera evangelizzatrice e risanatrice della Chiesa. Essa deve evangelizzare e risanare, guarire, dare nuova vita, risuscitare. Deve creare Cristo in ogni cuore, ogni mente, ogni anima. Non può lasciare gli uomini sordi, muti, ciechi, storpi, rattrappiti, incapace di percorrere la via che conduce al Padre in Cristo Gesù.
Il vero umanesimo non si crea perché si rinnova qualche struttura. Neanche si compie perché diciamo parole nuove in teologia e in morale e neanche perché aggiorniamo qualche regola liturgica, facendola a misura del vecchio uomo nella speranza che diventi nuovo un giorno. Il vero umanesimo è vera creazione nuova e questa è opera esclusiva della Chiesa, che sempre deve agire nel nome di Cristo e con la sua potenza di grazia e di verità. L’opera degli Apostoli non inizia il giorno di Pentecoste. Lì è tutta opera dello Spirito Santo. Essa inizia quando Pietro mette tutta la potenza della sua fede in Cristo Gesù e crea l’uomo nuovo che giace dinanzi alla Porta Bella del tempio a chiedere l’elemosina. È questo l’inizio della Chiesa, del suo cammino nel mondo. Vera creazione dell’uomo nuovo. La Chiesa è datrice, creatrice di vita.
Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!» (Mc 7,31-37).
Ecco il mondo. È sordomuto. Ha bisogno della potente opera sanatrice e guaritrice della Chiesa. Questo può avvenire in un solo modo: se il discepolo di Gesù, chiunque esso sia, diviene con Cristo Gesù una cosa sola. Diviene il suo cuore, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi piedi, la sua anima, il suo spirito. Se vi è distacco tra Cristo e il discepolo, si possono anche dare cose, ma l’uomo rimane sempre sordomuto. Rimane nella sua condizione pietosa. Egli suscita pietà, ma noi non gli diamo guarigione. Gli diamo ancora qualche spicciolo e lui domani ritornerà dinanzi alla Porta Bella per chiedere l’elemosina. Sordo era e sordo rimane. Muto era e muto rimane. Cieco era e cieco rimane. Però gli abbiamo dato il nostro obolo e la nostra coscienza è a posto. Non gli abbiamo però dato Cristo e questa è grave omissione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri datori di Cristo Gesù.