Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore – Ha rovesciato i potenti dai troni
18 Maggio
Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore
Superbo è colui che ha deciso di modulare la sua vita da se stesso. La Vergine Maria attesta per loro una totale confusione nei pensieri del loro cuore: “Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”. Ma cosa significa questa purissima profezia della Madre del Signore?
Immaginiamo che io voglia costruire un sottomarino. Non conosco però nessuna legge della fisica, né tanto meno della chimica, della matematica o di qualsiasi altra verità che governa tutta la natura creata. Lavoro per moltissimi anni per la costruzione della mia opera. Quale sarà il risultato finale? Un lavoro inutile, disastroso. Non solo non solcherà le profondità degli oceani, mai esso sarà capace di galleggiare. È stato costruito senza alcuna scienza, alcuna sapienza, alcuna intelligenza. Ho rifiutato la luce che viene dalle molteplici scienze a servizio dell’uomo.
Il progetto uomo non è stato pensato dall’uomo. Né vi sono scienze umane, né psicologiche né psichiatriche, né altra natura, che possano fare un uomo secondo la verità dell’uomo. Questa è dal cuore del Padre e in esso sempre la si dovrà attingere. Se l’uomo – ed è questa la superbia – decide di farsi da se stesso, ignorando, negando, distruggendo il progetto di Dio, l’unico e solo vero progetto, la sua costruzione fallisce. Mai un uomo potrà costruire un uomo. Un uomo lo può costruire solo il Signore, poiché solo Lui conosce la sua verità, la sua legge.
Qual è la legge per la vera costruzione dell’uomo? Che l’uomo sia sempre il Signore a doverlo costruire. Che le leggi della sua costruzione sempre in Dio devono essere attinte. Nella superbia l’uomo vuole farsi da se stesso, vuole essere come Dio, ed è la sua morte. Invece che darsi una vita, si dona una morte. Simile al sottomarino costruito da mente ignorante di ogni scienza, l’uomo miseramente fallisce. Si costruisce per il nulla e per il nulla consuma tutte le sue energie. Che forse oggi l’uomo non si sta costruendo per la morte e non per la vita?
La regola della vita è sempre Dio che la dona. Nel paradiso terrestre come unica e sola regola di vita gli aveva ordinato di non mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. Se ne avesse mangiato, sarebbe morto di certo. L’uomo non ha creduto, si è lasciato tentare, ha voluto farsi da sé. È finito nella morte. Dalla morte l’uomo da sé mai potrà risalire. È come un sottomarino che appena messo in acqua si è sprofondato. Dai fondali solo una mano estranea lo potrà far risalire. Anche questa è verità di vita per l’uomo. Nulla potrà da se stesso.
Il Signore è venuto e come prima nuova regola, prima nuova legge per ritornare in vita, gli ha dato i Dieci Comandamenti. Ma l’uomo rimane nella sua decisione di volersi fare da se stesso. Vuole essere uomo, ma senza la legge del suo Signore, contro di essa. Questo è impossibile. Mai un uomo sarà uomo senza questa legge divina. I Comandamenti sono la roccia su cui solamente si può costruire la vera umanità. Chi costruisce fuori di questa roccia, edifica l’uomo sulle sabbie mobili della non umanità, della disumanità, dell’odio, della morte perenne.
La seconda legge per innalzare la vera umanità sulla nostra terra sono le Beatitudini. È quel Discorso della Montagna che Gesù fece ai suoi discepoli, comandando loro di andare per il mondo perché venisse predicato, insegnato, fatto ascoltare ad ogni altro uomo. Queste santissime parole liberano l’uomo da tutto ciò che di non umano si annida nel suo cuore, nella sua mente, nel suo corpo. Lo purificano da tutte le scorie di male che ancora sono in lui. A poco a poco che si libera e si purifica appare la bellezza di tutta la sua vera umanità.
L’uomo che si consegna ai pensieri del suo cuore dagli stessi suoi pensieri sarà condotto allo sfacelo. I suoi non sono pensieri di vita, verità, giustizia. Sono pensieri di falsità, inganno, menzogna, frode, corruzione, concupiscenza, furto, adulterio, calunnia, insulto, arroganza, prepotenza, omicidio, desideri cattivi. Sono pensieri facilmente adescabili, a motivo della mancanza di verità in essi. L’altro nei suoi pensieri malvagi ti inganna. Ma anche tu nei tuoi pensieri di fragilità veritativa ti lasci ingannare. Nella vanità dei pensieri c’è sempre morte. Dio disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, perché senza i pensieri di Dio, sempre l’uomo si disperde. Non potrebbe essere diversamente. Ci si distacca da Dio ed è subito dispersione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ancorateci vitalmente al nostro Dio.
Ha rovesciato i potenti dai troni
Dio viene nella storia non per rovesciare i potenti, ma per invitarli a costruire troni che non si rovescino. Dicendo la Vergine Maria che “Il Signore ha rovesciato i potenti dai troni”, vuole rivelarci che i potenti sono proprio coloro che non si lasciano ammaestrare da Dio, non vogliono essere da Lui formati a costruire troni che rimangano stabili per sempre.
Potente è colui che fonda se stesso sulla sua forza. Ma la forza senza la sapienza che viene da Dio è nulla, anzi serve per la propria rovina. Anche la forza più grande della terra, usata senza sapienza, porta alla distruzione di interi popoli. L’uomo può avere anche la forza, mai avrà però la saggezza se essa non viene attinta dal Signore, giorno dopo giorno, sempre.
La storia testimonia che tutti i regni della terra sono scomparsi, scompaiono, scompariranno, saranno abbattuti perché privi di ogni saggezza, intelligenza, lungimiranza nell’uso della forza. Così il Signore ha fatto l’uomo: lo ha voluto dipendente in eterno da Lui. La saggezza di ieri non serve oggi e neanche la saggezza degli altri. Oggi per oggi, domani per domani.
All’uomo appartengono i progetti del cuore, ma dal Signore viene la risposta della lingua. Agli occhi dell’uomo tutte le sue opere sembrano pure, ma chi scruta gli spiriti è il Signore. Affida al Signore le tue opere e i tuoi progetti avranno efficacia. Il Signore ha in orrore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito. Il cuore dell’uomo elabora progetti, ma è il Signore che rende saldi i suoi passi. È un orrore per i re commettere un’azione iniqua, poiché il trono sta saldo con la giustizia.
Possedere la sapienza è molto meglio dell’oro, acquisire l’intelligenza è preferibile all’argento. La strada degli uomini retti è evitare il male; conserva la vita chi controlla la sua condotta. Prima della rovina viene l’orgoglio e prima della caduta c’è l’arroganza. È meglio la pazienza che la forza di un eroe, chi domina se stesso vale più di chi conquista una città. Nel cavo della veste si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore (Cfr. Pr 16,1-33).
Un governatore saggio educa il suo popolo, il governo dell’uomo di senno è ordinato. Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri; quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti. Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo, una città prospera per il senno dei capi. Il governo del mondo è nelle mani del Signore; egli vi suscita l’uomo adatto al momento giusto. Il successo dell’uomo è nelle mani del Signore, ma sulla persona dello scriba egli pone la sua gloria. Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia, l’uno e gli altri hanno in odio l’ingiustizia. Il regno passa da un popolo a un altro a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze. Niente è più empio dell’uomo che ama il denaro, poiché egli si vende anche l’anima.
Principio della superbia è allontanarsi dal Signore; il superbo distoglie il cuore dal suo creatore. Principio della superbia infatti è il peccato; chi ne è posseduto diffonde cose orribili. Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi e li ha abbattuti fino ad annientarli. Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti, al loro posto ha fatto sedere i miti. Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni, al loro posto ha piantato gli umili. Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni e le ha distrutte fino alle fondamenta. Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate, ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo. Non è fatta per gli uomini la superbia né l’impeto della collera per i nati da donna Cfr. Sir 10,1-33).
Un re può anche costruire un trono altissimo con la sua forza. Senza saggezza è senza alcun fondamento di stabilità e per questo crollerà. Tutti i troni fondati sulla potenza scompariranno, si sfracelleranno, si ridurranno in macerie. La forza l’uomo la potrà anche costruire con stoltezza, togliendo energie necessarie alla vita e destinandole alla morte, mai però potrà attingere dal suo cuore la saggezza indispensabile per governare la sua forza. La saggezza si attinge solo nel cuore di Dio. Chi è umile bussa al cuore di Dio, chiede la saggezza, costruisce il suo trono con giustizia e fedeltà, amore, misericordia, carità. Chi è stolto, lo costruisce sull’ingiustizia e sul sopruso ed esso crollerà. Questo è l’uomo voluto da Dio: sempre, in tutto dipendente da Lui in quanto a saggezza, verità, giustizia, intelligenza, governo di se stesso e degli altri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, otteneteci il dono di una grande umiltà.