Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!
Osserviamo quanto ogni giorno accade attorno a noi: tutto è fatto per il “dio corpo”. Anche “il vero purissimo, santissimo Dio nella sua più eccelsa e divina verità”, anche “la vera religione” ormai sono stati declassati “da servizio all’anima e alla sua salvezza eterna, a servizio del “dio corpo”. Il “dio corpo” è il nuovo “Moloc” che pretende che tutto l’uomo si sacrifichi ad esso. Ad esso si immoli, ad esso consacri tutta la sua vita. Esso vuole che il vero Dio e tutto ciò che viene da Lui, compresa la Croce di Cristo e la sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica si sacrifichino a suo esclusivo servizio. Il “dio corpo” vuole che anche anima e spirito siano a suo totale servizio. E così tutta l’intelligenza dell’uomo, tutta la sua scienza, tutte le sue energie spirituali sono poste ad esclusivo servizio. Con quali risultati? Il “dio corpo” è un divoratore insaziabile di ogni cosa. Più gli si dona e più esige e pretende. Il “dio corpo” è il più esigente di tutti gli dèi pensati dall’uomo. Alcuni dèi un tempo esigevano anche i sacrifici umani. Il “dio corpo” esige il sacrificio non solo di tutte le energie della terra e degli uomini, ma anche quelle di ogni altro Dio. Che si tratti di dèi falsi o del Dio vero non ha alcuna importanza. Tutto deve essere sacrificato ad esso, compresi anche i sacramenti della Chiesa, tutte le sue istituzioni. Il “dio corpo” è così vorace e famelico che distrugge se stesso pur di nutrirsi del peccato.
Qual è il male dei nostri giorni? È la nostra resa piena e la nostra schiavitù al “dio corpo”. Chiamata per porsi al servizio dell’anima e dello spirito dell’uomo, in vista della salvezza eterna – tentata dai suoi stessi maestri e condotta fuori strada dai suoi profeti, che da veri profeti del Dio vivente sono divenuti tutti profeti di Satana ed hanno stabilito che la salvezza eterna è per tutti, a tutti è data dalla misericordia di Dio – la Chiesa di Cristo, non avendo nulla più da dire a questo mondo, per avere anch’essa un piccolo spazio e una qualche considerazione dai figli degli uomini, per non essere cancellata dalla loro mente e dal loro cuore, si è consegnata tutta a servizio del “dio corpo”. Servire l’anima non serve. È già salva. Servire lo spirito non serve. A nulla serve uno spirito servito dalla Chiesa nella verità e nella luce, se esso non serve più all’anima, essendo questa già salva. Rimane il “dio corpo”. Consacrandosi la Chiesa al servizio di questo “dio”, può dire di far parte del consesso delle nazioni e di aver anch’essa un posto tra gli uomini che oggi contano. E così dalla falsa profezia, la Chiesa, da Chiesa a servizio della salvezza eterna, è stata declassata a servizio del “dio corpo”, divenendo struttura del mondo per il mondo, della terra per la terra. Con quale risultato? Che ogni altra cosa è pura recitazione, spettacolo, teatro. Anche la santissima liturgia rischia di divenire spettacolo, recitazione.
Gesù compie miracoli. Apparentemente sembra che Lui serva il corpo dell’uomo. In Lui il servizio al corpo è un servizio reso alla sua verità. In Lui il miracolo è segno perché l’uomo veda Lui come vero uomo di Dio, vero suo profeta, vero messaggero del Padre e accolga la sua Parola come purissima Parola di Dio per la salvezza della sua anima, del suo spirito, del suo corpo. La vera salvezza del corpo non è il miracolo. È la sua liberazione domani dal fuoco eterno e questo miracolo lo compie la Parola di Gesù, Parola alla quale si crede perché si crede in Gesù, vero profeta del Dio vivente, dalla vera Parola di salvezza. Gesù lo ha sempre detto: “Meglio entrare nel regno eterno di Dio con un occhio solo, anziché con due essere gettati nella geenna del fuoco. Meglio andare in paradiso con un corpo divorato da un cancro, anziché con un corpo sano essere scaraventati nel fuoco eterno. Meglio morire di fame ed andare in Cielo presso Dio, anziché da sazi finire nella morte eterna”. Se Gesù avesse servito il corpo per il corpo e non in vista della salvezza eterna della sua anima, la sua opera sarebbe stata vana. A che serve che la Chiesa serva il “dio corpo”, se poi questo “dio” sarà scaraventato nel fuoco eterno assieme alla sua anima? Quando la Chiesa si libererà dalla falsa profezia che la sta divorando, solo allora potrà comprendere quale è la vera missione che Gesù le ha affidato.
Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato» (Lc 10, 13-16).
Gesù non vuole essere visto come un servitore del “dio corpo”. Non vuole neanche che quanti hanno ricevuto un miracolo per il corpo si illudano. Tutti devono sapere che di ogni miracolo ricevuto e da essi non trasformato in fede nella sua Parola per la salvezza eterna della loro anima, saranno chiamati in giudizio da Dio. Hanno ricevuto il segno della verità di Cristo, hanno rifiutato la Parola di Cristo, come unica e sola Parola di vita eterna. Sono essi i responsabili della loro perdizione eterna. La loro sarà una dannazione molto più dura di quella di quanti non hanno conosciuto né Cristo e né la sua Parola. La grazia è stata loro concessa, ma rifiutata. Di ogni grazia non portata a completa maturazione siamo responsabili per l’eternità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri servi della salvezza eterna.