Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là

21 LUGLIO (M 12,14-21)

Gesù è il Messia del Signore, il suo Unto, il suo Cristo. In Lui si compie ogni profezia, ogni Parola precedentemente rivelata da Dio nell’Antico Testamento. Possiamo definire il Profeta Isaia l’Evangelista di Gesù prima di Gesù per rivelazione divina.

Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli. I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannuncio; prima che spuntino, ve li faccio sentire». Cantate al Signore un canto nuovo, lodatelo dall’estremità della terra; voi che andate per mare e quanto esso contiene, isole e loro abitanti. Esultino il deserto e le sue città, i villaggi dove abitano quelli di Kedar; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida. Diano gloria al Signore e nelle isole narrino la sua lode. Il Signore avanza come un prode, come un guerriero eccita il suo ardore; urla e lancia il grido di guerra, si mostra valoroso contro i suoi nemici. «Per molto tempo ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto; ora griderò come una partoriente, gemerò e mi affannerò insieme. Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi. Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura. Tali cose io ho fatto e non cesserò di fare»” (Cfr. Is 42,1-25).

È grande il cuore di Gesù. In esso vive tutto il cuore pietoso, compassionevole, caritatevole, del Padre, il quale non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Gesù è venuto per rivelare ad ogni uomo la grandezza e l’universalità dell’amore di Dio. Nessuno potrà e dovrà sentirsi escluso da questo amore. Per ognuno vi è un posto d’onore nel cuore del Padre. Gesù a tutti ha dato un posto d’onore nel suo cuore.

Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni.

Gesù è venuto per annunciare la giustizia alle nazioni, cioè la perfetta volontà di Dio. Lui non è il Messia di un popolo, il Salvatore di una nazione, il Redentore di una stirpe. Lui è il Messia di ogni popolo, ogni nazione, ogni razza, ogni lingua. Lui è il Salvatore del mondo. La sua mediazione di grazia e di verità è universale. Ritorna nella sua vera umanità chi si lascia annunziare la giustizia da Gesù Signore. Rimane nella sua morte chi si rifiuta di accogliere la sua luce e persevera nelle tenebre del male. Gesù non viene per imporre con la forza la giustizia. L’annunzia con dolcezza, rispetto, amorevolezza, compassione, piegandosi e assumendo su di sé ogni nostra infermità. A tutti dona speranza. Ad ognuno infonde fiducia. La sua vita non è un fallimento, anche se in apparenza potrebbe sembrare. Lui è quel medico sapiente che sa curare infermità, malattie, ogni altra sofferenza sia spirituale che fisica. Il suo è un vero annunzio di salvezza vera. Il Vangelo attesta che mai un solo uomo è stato deluso da Gesù. Anche i più grandi peccatori che hanno cercato salvezza, l’hanno ottenuta. È questo il grande miracolo dell’amore che tutti siamo chiamati a manifestare, oggi, domani, sempre. Nessun miracolo sarà mai più grande di questo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci questo miracolo.