Gesù ordinò di passare all’altra riva
27 GIUGNO (Mt 8,18-22)
Gesù è sempre illuminato, mosso, guidato dallo Spirito Santo. Lo Spirito del Signore sa chi il Padre vuole salvare, redimere, a chi parlare, quale segno del suo amore manifestare e per questo chiede a Gesù che è finito il tempo di rimanere in questo luogo. Urge passare all’altra riva. Oggi si parla tanto di uscire. Usciamo mossi dal nostro cuore, o perché spinti dallo Spirito Santo? Se non si vive in perfetta comunione con lo Spirito di Dio, possiamo anche uscire, ma la nostra bisaccia è priva del buon grano. Possiamo anche andare a seminare, ma semineremo pensieri della terra. Mai potremo seminare Gesù nei cuori, perché Lui non è in noi, non avendo noi lo Spirito Santo come unico e solo Maestro e Guida della nostra vita.
Chi legge gli Atti degli Apostoli subito noterà che Pietro, Paolo, Filippo sono invitati ad uscire dallo Spirito Santo e dallo Spirito sono mandati in luoghi particolari. Lo Spirito sa a chi il Padre vuole che sia donato Cristo Gesù e presso queste persone manda. Pietro è inviato nella casa di Cornelio, Paolo nella casa del mondo, Filippo invece a salvare un uomo di buona volontà, venuto a Gerusalemme per la festa della Pasqua e che nulla conosceva di Gesù Signore. Viveva una fede che urgeva del suo compimento.
Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.
Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa (At 8,26-40).
Altra verità essenziale vuole che lo Spirito Santo guidi personalmente ogni anima, ogni cuore, ogni intelligenza. Non vi sono regole prestabilite cui lo Spirito Santo si sente obbligato. È lo Spirito che crea per ogni singola persona la norma, la regola, la modalità. Mai dovrà essere l’uomo a creare norme per lo Spirito. Sarebbe coartare Dio alla stoltezza e insipienza, perché ciò che viene dal cuore di uno mai vale per il cuore dell’altro. Lo Spirito parla personalmente ad ogni cuore. Unica regola per la missione è conservare sempre il cuore puro da ogni macchia di peccato, anche veniale.
Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Gesù lo afferma con divina verità. Quando lo Spirito chiama per una missione, l’obbedienza è solo allo Spirito. Tutto scompare dinanzi alla chiamata dello Spirito. scompaiono convenienze, regole, usanze, comodità, esigenze. Lo Spirito chiama e si parte. Si lascia tutto e si passa all’altra riva di ogni verità vissuta fino al momento.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ascoltatori dello Spirito.