Finora non avete chiesto nulla nel mio nome
Il cammino della vita della Chiesa nel mondo inizia con una preghiera elevata a Dio nel nome di Cristo Gesù. Anzi, più che una preghiera, è un comando nel nome di Gesù, il Nazareno. Pietro e Giovanni si stanno recando al tempio. Presso la porta Bella vi è un paralitico. Chiede l’elemosina. Pietro gli si avvicina e gli dice: “Non ho né oro e né argento, quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo Nazareno àlzati e cammina” – Argentum et aurum non est mihi, quod autem habeo hoc tibi do: In nomine Iesu Christi Nazareni surge et ambula –. Da questo comando nel nome di Gesù il Nazareno, molti figli di Abramo si aprirono alla vera fede in Cristo Gesù. Si ripete in modo differente quanto è avvenuto con Davide nel combattimento contro il gigante Golia. Tu vieni a me nel nome dei tuoi falsi dèi, io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti. Il mio Dio ti consegnerà nelle mie mani. Oppure possiamo recarci per un attimo sul monte Carmelo, nel giorno in cui Elia sfida ben 430 falsi profeta del falso Dio Baal. Quel Dio che accenderà il fuoco per il sacrificio, quello è il Dio vivo e vero. Sappiamo che solo il Dio di Elia ha fatto scendere il fuoco dal cielo ed ha consumato legna e sacrificio in un istante. Come la Chiesa attesta la verità di Cristo, Dio e Signore, Giudice dei vivi e dei morti, Crocifisso per i nostri peccato e risorto per la nostra giustificazione? Elevando ogni preghiera al Padre nel suo nome e venendo essa esaudita dal Padre. L’esaudimento attesterà che ogni Parola di Cristo è vera e che Lui è realmente il Salvatore, il Redentore, il Mediatore Universale, la grazia e la verità, la vita e la benedizione. Se ci spostiamo per un istante presso il sepolcro di Lazzaro, assistiamo a quanto è avvenuto con Elia. Lì c’era un altare da bruciare, qui invece c’è un morto da risuscitare. Gesù chiede al Padre che dia la vita a Lazzaro. Lazzaro esce dal sepolcro. La sua risurrezione attesta al mondo intero che Gesù è veramente dal Padre. Non è un falso profeta. Non è un falso Cristo. Non è un falso inviato. La preghiera nel nome di Cristo diviene così la più alta attestazione della verità di Cristo. Il Padre, esaudendo la preghiera fatta nel nome del Figlio suo, certifica che veramente, realmente, sostanzialmente Gesù è ciò che dice di essere. Ogni sua Parola è verità, vita eterna, giustizia, santità. Ogni sua opera è purissima obbedienza alla sua divina volontà. Perché Cristo sia creduto nel mondo sempre il mondo deve vedere la differenza nella preghiera. La Chiesa sempre deve attestare la sua fede in Cristo e manifestare al mondo che essa è vera fede, attraverso la sua incessante preghiera al Padre nel nome del suo Filetto Figlio, nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, il suo Cristo.
Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena (Gv 16-16-24).
L’obbligo di manifestare al mondo che solo Gesù è il Salvatore e il Redentore, il vero Cristo di Dio, l’unico Mediatore di luce, verità, giustizia, grazia, tra l’intera umanità e il Padre è di ogni cristiano. Come il cristiano potrà “certificare” al mondo che il suo Cristo è il solo vero Cristo e il suo Salvatore è il solo Salvatore? Come Pietro presso la porta Bella del tempio: facendo ogni cosa nel nome del Signore Gesù Cristo, il Nazareno. Urge però una chiarificazione. La preghiera deve essere la manifestazione di tutta la nostra fede in Cristo Signore. La fede in Cristo è nella sua Parola che diviene nostra Parola, nella sua verità che si fa nostra verità, nella sua grazia che diviene nostra grazia, nella sua vita che si fa nostra vita, nel Padre suo che diviene nostro Padre, nello Spirito Santo che diviene nostro Spirito Santo, nel suo corpo che diviene nostro corpo, nella sua salvezza che si fa nostra salvezza, nella sua redenzione che si fa nostra redenzione, nella sua preghiera che si fa nostra preghiera. Pregare per Cristo, ma non essere in Cristo, non abitare nella sua Parola, non obbedire al suo Vangelo, non vivere da vero figlio del Padre, nella comunione dello Spirito Santo, non è pregare per Cristo secondo verità. Si dice solo il nome di Cristo, ma non la realtà di Cristo, perché non si è nella sua realtà. Prega per Cristo chi vive in Cristo e con Cristo. Vive in Cristo e per Cristo, chi vive per la sua Parola, nella sua Parola. Quando ci si pone fuori della Parola, non c’è in noi la realtà di Cristo, mai si pregherà per Cristo, siamo fuori di Lui, senza di Lui. La formula liturgica può essere anche perfetta, manca però la nostra realtà in Cristo e la realtà di Cristo in noi. senza la realtà di Cristo, la preghiera mai potrà essere esaudita. Sarebbe attestare la falsità come verità.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci vera realtà di Cristo per poter pregare con Cristo, per Cristo.