Figlio, ti sono perdonati i peccati
Nessun nuovo umanesimo potrà mai essere costruito sulla terra se si prescinde dal perdono. Nella verità di Cristo Gesù, il perdono non è chiesto dall’offensore e invece offerto dall’offeso. Questa è stata sempre la logica di Dio, dovrà essere la logica di ogni discepolo di Gesù.
Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,8-15).
Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà». Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden (Gen 4,8-16).
Adamo ed Eva peccano. Dio va loro incontro e assicura non solo il suo perdono, ma anche la vittoria piena sul serpente tentatore. In Cristo Gesù, Dio stesso si fa vittima di espiazione per i nostri peccati. Lui manda in tutto il mondo gli Apostoli perché gli uomini si lascino riconciliare, perdonare, fare nuove creature. Se il cristiano, in Cristo, non si fa vittima di espiazione, riconciliazione, perdono, mai potrà sorgere il nuovo umanesimo. Esso non è il frutto di una filosofia nuova. È invece il dono che un uomo fa di se stesso all’umanità intera perché i suoi peccati vengano rimessi, cancellati, purificati, espiati. Oggi Gesù dichiara perdonati i peccati di quest’uomo ed è lo scandalo generale. Questa è l’umanità. Essa è incapace di perdonare.
Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!» (Mc 2,1-12).
Il nostro Dio, il vero Dio, è il Signore che prende l’uomo impastato di peccato con sete di vendetta, giustizia ad oltranza e a poco a poco gli insegna la virtù del perdono. È stato un cammino lungo che si è concluso con la morte del Figlio suo Unigenito sul Golgota, da Lui fatto vittima di espiazione per i nostri peccati. Gesù si è addossato tutti i peccati dell’umanità e per essi ha espiato sulla croce. Questo ha fatto il nostro Dio. Ora Lui chiede ad ogni discepolo di suo Figlio di compiere lo stesso percorso, la medesima via: mostrare ad ogni uomo tutta la potenza, la ricchezza, lo splendore del perdono divino. Questo percorso è per ogni discepolo, non per alcuni soltanto. È il percorso che fa vera la nostra religione. Senza questo percorso la nostra fede è vana. È priva della sua verità. La verità di Dio è il suo perdono.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la via del perdono.