Figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio
Il vero umanesimo è riportare l’uomo nella sua verità di creazione e di redenzione. Dalla verità del suo passato, alla verità del suo presente, alla verità del suo futuro. Senza la verità del suo passato mai vi potrà essere verità del suo presente. Senza la sua verità del suo presente, neanche vi potrà essere verità del suo futuro. Basta una sola falsità o del passato, o del presente, o del futuro dell’uomo e l’uomo si immergerà e si sprofonderà nella falsità eterna, che è la perdizione, cioè l’impossibilità eterna di ritornare nella verità di Dio, di Cristo, dello Spirito Santo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica rivela qual è la verità dell’uomo, oggi fortemente contestata, disprezzata, rigettata. Si vuole un uomo senza origine da Dio, senza salvezza da Cristo, senza trasformazione del suo essere secondo la carne in essere spirituale trasformato dallo Spirito di verità e di santificazione che ci è stato donato. Si vuole un uomo tutto da se stesso, senza alcun riferimento alla sua origine soprannaturale e senza vocazione al Paradiso.
Grazie alla comune origine il genere umano forma una unità. Dio infatti “creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini”. Meravigliosa visione che ci fa contemplare il genere umano nell’unità della sua origine in Dio…; nell’unità della sua natura, composta ugualmente presso tutti di un corpo materiale e di un’anima spirituale; nell’unità del suo fine immediato e della sua missione nel mondo; nell’unità del suo “habitat”: la terra, dei cui beni tutti gli uomini, per diritto naturale, possono usare per sostentare e sviluppare la vita; nell’unità del suo fine soprannaturale: Dio stesso, al quale tutti devono tendere; nell’unità dei mezzi per raggiungere tale fine;… nell’unità del suo riscatto operato per tutti da Cristo (CCC 360).
L’Evangelista Luca, guidato dallo Spirito Santo, porta la discendenza di Cristo da Davide e da Abramo, così come essa è narrata nel Vangelo secondo Matteo, ad Adamo, a Dio: “Gesù figlio di Adamo, figlio di Dio”. Portando l’origine di Gesù a Dio, per Adamo, lo Spirito del Signore ci rivela che Cristo Gesù non è il Salvatore per un prestito, una grazia, una misericordia che ci ha concesso il popolo dei Giudei. Cristo Gesù appartiene alla nostra umanità come ogni altro uomo ed è in ragione di questa appartenenza che Lui può essere il Salvatore di tutti. Uno è l’uomo e uno è il suo Salvatore. Le vie storiche sono altra cosa. Le vie storiche non aboliscono mai la verità teologica, anzi la richiedono e la esigono. Matteo ci rivela come storicamente Cristo è venuto, quale missione Lui deve realizzare. Luca invece ci rivela per chi Lui è venuto: per ogni uomo, nessuno escluso. Lui è il dono del Padre per la redenzione del mondo.
Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innai, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai, figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di Semein, figlio di Iosec, figlio di Ioda, figlio di Ioanàn, figlio di Resa, figlio di Zorobabele, figlio di Salatièl, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliachìm, figlio di Melea, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natam, figlio di Davide, figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naassòn, figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruc, figlio di Ragàu, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arfacsàd, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamec, figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Maleleèl, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio (Lc 3,23-38).
Pensare di costruire il vero umanesimo abolendo tutti i sani principi della verità del passato, del presente, del futuro dell’uomo non è solo una chimera, è anche stoltezza e insipienza. Non è facendo un cane uguale all’uomo che si costruisce il vero umanesimo. Il cane è cane. Deve essere lasciato cane, perché viva da cane, secondo la volontà di Dio. Mai un cane potrà divenire uomo. Gli manca l’anima spirituale, immortale, fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Ma neanche un uomo deve trasformarsi in un cane. La sua creazione è un salto abissale da quella dell’animale. Non vi è confronto. Non esiste alcuna possibile somiglianza. Gesù viene per rivelarci qual è il nostro presente, frutto del nostro passato. È un presente di morte eterna. Lui non solo è venuto a rivelare, ma anche a risanare, ricomporre, creare di nuovo. È venuto per operare nello Spirito Santo una vera rigenerazione dell’uomo, rendendolo partecipe della dina natura, cambiando sostanzialmente il suo modo di essere. Da essere per la morte a essere per la vita, da natura animale a natura spirituale, da figlio delle tenebre a figlio della luce, da soldato del principe di questo mondo a combattente per il regno dei cieli. Senza Cristo, fuori di Lui, l’uomo rimane essere per la morte. Mai potrà divenire essere per la vita. Gli manca il suo redentore, il suo creatore, il suo operatore, il formatore del suo nuovo essere.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a divenire nuovi in Cristo.