Essi riceveranno una condanna più severa

È più che urgente che ognuno di noi si interroghi sul valore di ogni Parola proferita sia da Dio nell’Antico Testamento, sia da Cristo Gesù nei Vangeli, sia dallo Spirito Santo per mezzo degli Apostoli e dei suoi Agiografi. Sarebbe anche necessario chiedersi sul valore della verità che lo Spirito del Signore ha dato alla sua Chiesa e al mondo attraverso i Padri e i Dottori, che nel tempo, hanno mangiato la Parola della rivelazione e l’hanno poi annunziata con Parola attuale agli uomini del loro tempo. Non è questa urgenza e necessità culturale, dottrinale, neanche ermeneutica o esegetica. Sono invece urgenze e necessità di vita eterna. Una risposta errata conduce la nostra vita nella perdizione eterna, una risposta giusta, vera, la porta nella beatitudine per sempre nel Paradiso di Cristo Gesù. Chi ama il suo futuro di bene infinito, non può non interrogarsi, chiedersi, darsi una risposta secondo verità, nello Spirito Santo.

Si badi bene. Non si tratta di una questione marginale, ma del futuro eterno, cioè di una eternità da passare scaraventati nelle tenebre e nel fuoco dell’inferno, nel quale ardiamo senza mai consumarci, oppure da essere invitati da Cristo a prendere parte alla sua gioia e alla sua gloria. Anche se si trattasse di un secondo, neanche in questo caso sarebbe cosa buona rischiare. Se la Parola di Cristo Gesù è vera, la vita necessariamente dovrà prendere un’altra direzione. Se essa invece è falsa, ognuno può vivere come gli pare. Ma se la Parola di Gesù è falsa, tutto falso. Falso è il Vangelo, falsa è la Chiesa, false sono le sue promesse, false le sue minacce, falso anche il futuro eterno. Ma se è falsa la sua Parola, falsa è la sua croce. Falsa è anche la sua Signoria eterna sul mondo. Eppure milioni e milioni di uomini, donne, bambini hanno versato il sangue per attestare la sua verità. Tutto il mondo è stato trasformato dal suo Vangelo.

Altra cosa che dobbiamo separare e distinguere è la verità eterna e le modalità storiche del suo annunzio. Una volta che la verità è stata appurata, ed è quella contenuta nel Vangelo, è giusto che essa venga annunziata con modalità appropriate. Ma dire la verità con modalità consone ai tempi e ai momenti, di certo non significa negare la verità, cancellarla. Bene e male sono bene e male in eterno. Il bene genera vita, il male produce morte. La trasgressione dei Comandamenti semina morte, la loro osservanza raccoglie sempre un frutto di vita. Sapendo questo è giusto che lo si annunzi ad ogni uomo, dal più piccolo al più grande. Anche un bambino deve sapere che ogni suo atto produce un frutto. L’ozio genera ignoranza. L’impegno dona scienza. Un’azione cattiva fa male alle persone, un’azione buona dona gioia ed esultanza. L’egoismo miete solo sterpaglia. La generosità raccoglie sempre ottimo grano.

Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda. Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi? Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?». Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti; divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa» (Lc 20,39-47).

È verità mai da dimenticare. Lo Spirito Santo che ha dato la Parola, lo Spirito Santo che conduce a tutta la verità, deve essere in noi lo Spirito Santo che suggerisce momento per momento le sue modalità perché noi possiamo parlare ai cuori.  Non è una lezione di pastorale e neanche di catechetica che mi insegna come parlare al cuore, ma è lo Spirito del Signore, che dinanzi ad ogni cuore, mi deve dare la parola giusta, quella che solo Lui conosce, perché la sua luce entri nell’anima e la risvegli alla verità. Per cui missionario di Cristo Gesù e Spirito Santo devono essere una cosa sola. Anzi il missionario deve essere sempre il portatore dello Spirito Santo, là dove Lui vuole essere portato, perché parli a quanti il Signore ha stabilito che siano salvati. È così il missionario di Gesù è colui che, portato dallo Spirito Santo, porta lo Spirito per parlare ai cuori e attrarli a Cristo Signore, nella sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.

Se il missionario è senza lo Spirito Santo, prima di ogni cosa è lui per primo che non vive la Parola di Gesù. Giustificherà se stesso, insegnando la falsità agli uomini, cioè negando il valore eterno della Parola del Signore. Facendo questo però si macchia di peccati gravissimi. Prima di tutto pecca contro il secondo comandamento. Dice ciò che Dio non ha detto e non dice ciò che Dio ha detto. Poi pecca contro l’ottavo comandamento: dice falsa testimonianza su Cristo Gesù e su Dio e anche sullo Spirito Santo. Terzo pecca anche contro lo Spirito Santo, perché impugna la verità conosciuta. Parlare da questi peccati di non valore della Parola di Gesù Signore, non ha alcun senso. Altro è parlare dall’obbedienza ad ogni Parola di Gesù e altro dalla disobbedienza. Altro è parlare dalla fedeltà al sesto comandamento e altro dall’infedeltà ad esso. Altro è parlare dalla povertà in spirito e altro è parlare, come il ricco, da una tavola imbandita, pensando solo a riempire il ventre, senza alcun pensiero per l’anima.

Donna fedelissima a Dio, Angeli, Santi, insegnateci a parlare sempre dalla fedeltà al Vangelo.