Erano tuoi e li hai dati a me
10 MAGGIO (Gv 17,1-11a)
ivere la pastorale con gli occhi e il cuore di Cristo Gesù è assai differente che viverla dai libri, dai trattati, dalle enciclopedie teologiche, dall’imitazione di questo o di quell’altro che nella storia ha lasciato segni di verità, giustizia, grande carità. La pastorale si può vivere solo alla maniera di Gesù Signore. Il Padre ha dato a Lui il suo Santo Spirito, il suo cuore, la sua verità, la sua luce, la sua misericordia, il suo perdono. Gli ha dato anche le persone cui riversare il suo amore di Padre nei loro cuori. Gesù è stato fedelissimo alla consegna. Ha custodito tutti coloro che il Padre gli ha dato. Ha riversato su di essi tutto il suo amore. Li ha nutriti con la sua verità. Li ha avvolti con tutta la paterna misericordia. Il Vangelo secondo Giovanni è questa verità.
Gesù rivela questa consegna ricevuta dal Padre per la prima volta ai Giudei, nella sinagoga di Cafarnao, durante il suo discorso sul pane della vita. Il Padre dona a Cristo. Cristo forma, nutre, fa crescere, conduce fino alla vita eterna.
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,30-40).
Anche nel discorso sul Buon Pastore Gesù ricorda la stessa verità. Vi sono pecore date a Lui dal Padre e pecore che il Padre non gli ha donato. Lui deve curare solo le pecore che il Padre gli dona. Quelle che il Padre non gli dona non possono essere curate da Lui. Il Padre non gliel’ha date. Il perché del non dono lo conosce il Padre.
I Giudei si fecero attorno a Gesù e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,22-30).
Anche prima di essere crocifisso, Gesù ricorda al padre di essere stato fedele alla consegna ricevuta. Quanto il Padre gli ha dato, Lui lo ha custodito nella verità e nell’amore. Lui ha sempre obbedito ad ogni suo comando. Sempre si è lasciato guidare e condurre dallo Spirito Santo. Sempre ha camminato sulla via del Padre.
Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo.
Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci pecore di Cristo Gesù.