Ella fu molto turbata – Hai trovato grazia presso Dio
03 Maggio
Ella fu molto turbata
L’Angelo entra nella casa di Nazaret, saluta la Vergine Maria con parole mai udite prima in tutto il corso della Storia Sacra: “Rallègrati, o piena di grazia, il Signore è con te”. La Vergine Maria, poiché piena di Spirito Santo, sa che la venuta dell’Angelo ha un significato chiaro. Lui è lì per chiedere qualcosa. Ma cosa può dare Lei, che è così piccola, umile, un nulla dinanzi alla maestosità del suo Dio e Signore? Cosa potrà mai fare per il suo Dio? Potrà mai Lei essere capace di servire il suo Creatore e Signore? È questo il motivo per cui subito il Vangelo dice: “A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo”. Maria non è turbata perché ha visto l’Angelo. È turbata per le sue parole. Quando Dio parla, parla per chiedere. Dio vuole qualcosa da Lei. Ma potrà Lei soddisfare le richieste del suo Dio? Potrà mai una creatura essere adeguata? Lei sente la sua inadeguatezza.
Anche Zaccaria si turba, ma il suo turbamento appartiene ad un altro ordine di cose. È il turbamento dell’uomo che si trova dinanzi al suo Signore. Questo turbamento esprime che Zaccaria veramente si è trovato dinanzi ad un evento soprannaturale. Lui si trova dinanzi ad una vera visita di Dio. L’Angelo era venuto a trovarlo per rivelargli qualcosa.
Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto» (Lc 1,11-17).
Nel Vangelo di Giovanni troviamo che Gesù si turba per ben due volte. Dinanzi al suo amico Lazzaro che è nel sepolcro e dinanzi a Giuda che è caduto nelle braccia del diavolo.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra (Gv 11,32-38). Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». (Gv 13,21).
Gesù si turba perché la sua luce è così potente, la sua verità come immediata, la sua intelligenza eccelsa, da quasi non riuscire a comprendere le cause sia della morte spirituale che di quella fisica. Sono due potenze quasi invincibili. In verità è difficile comprendere perché ogni giorno l’uomo avanza verso il suo suicidio spirituale che spesso è anche suicidio fisico. Dio è un bene così alto, divino, eterno, santo, vero albero di vita e l’uomo sceglie il suo male. Il mistero dell’iniquità turba Gesù Signore. Lo turba profondamente. Anche dinanzi all’amico Lazzaro sa che, risuscitandolo, avrebbe dato al mistero dell’iniquità nuovo alimento per la sua morte.
Nella Vergine Maria il turbamento è solo di umiltà. Lei è l’umiltà fatta persona. Non si reputa neanche degna di ricevere la visita di un messaggero celeste. E poi, quelle parole! Qual è il loro vero significato? Cosa vuol dire che Lei è piena di grazia, ma soprattutto perché Dio l’ha fatta piena di grazia? Sono domande che turbano. Perché il Signore l’ha arricchita in un modo così potentemente grande e divino? Vi è uno scopo particolare? Forse dovrà compiere qualche missione speciale? Ma cosa potrà fare Lei, umile, piccola donna di una città sperduta nella Galilea. Forse l’Angelo è entrato in una casa anziché in un’altra? L’avrà confusa con un’altra persona? Tanto grande è l’umiltà di questa piccola, piccola serva del Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci piccoli, piccoli dinanzi a Dio.
Hai trovato grazia presso Dio
Trovare grazia presso Dio si riveste di un’altissima verità. Dio trova qualcosa di Lui in noi e per questo ci manifesta la sua misericordia, il suo perdono, elargisce le grazie che gli chiediamo. L’Angelo rassicura la Vergine Maria: “L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”. Ma cosa ha visto di se stesso Dio nella Vergine Maria? Quale grazia e quale misericordia Dio vorrà operare attraverso di Lei, dal momento che è Dio che è venuto a visitarla? Lei non ha chiesto nessuna grazia. Non ha implorato alcuna misericordia.
Mosè è nel deserto. Il suo popolo, lasciato da lui per qualche giorno sotto la guida di Aronne, cade nel peccato di Idolatria, la più grande nefandezza che esso potesse commettere. Ha rinnegato il suo Dio per un vitello fuso. Il Signore decide di sterminarlo. Vuole creare con Mosè un nuovo popolo. Mosè interviene con fermezza e si interpone come mediatore di grazia e di salvezza tra il Signore e il suo popolo. Chiede per il popolo il perdono.
Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: “Fa’ salire questo popolo”, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: “Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi”. Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa nazione è il tuo popolo». Rispose: «Il mio volto camminerà con voi e ti darò riposo». Riprese: «Se il tuo volto non camminerà con noi, non farci salire di qui. Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra».
Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome». Gli disse: «Mostrami la tua gloria!». Rispose: «Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di chi vorrò aver misericordia avrò misericordia». Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere» (Es 33,12-23).
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità» (Es 34,5-9).
Mosè dice al Signore: “Se in me c’è qualcosa di te, se per questo qualcosa tu mi ami, allora perdona il tuo popolo che è anche il mio”. Sappiamo che per questa preghiera, Dio ha perdonato. Non è Maria che si rivolge a Dio. È Dio che parla a Maria e le dice che lei ha trovato grazia ai suoi occhi. È Dio che manifesta tutto il suo amore per Lei. È Dio che le sta dicendo che Lui è come se vedesse tutto se stesso in Lei. Dio non vede qualcosa di sé in Maria, per cui si ama in Lei, amando Lei. Dio vede tutto se stesso.
Maria è come un altro se stesso, ma creato, fatto da Lui. È questa perfetta identità creata che la rende idonea a far sì che Dio in Lei diventi, si faccia creatura. Dio ha messo tutto se stesso in Maria perché Maria possa mettere tutta se stessa in Dio, possa dare a Dio carne e sangue. Dio non può rendere Maria persona divina, perché Lei sempre apparterrà all’ordine della creazione. Maria invece farà divenire il Figlio di Dio vera carne e vero sangue, vero uomo, perché in Lei assumerà tutta la natura umana. Essendo la Vergine Maria natura “quasi divinizzata”, Lei darà carne e sangue al Figlio dell’Altissimo purissimi, santissimi, senza alcuna macchia. Saranno carne e sangue di altissima qualità. Su questa verità si apre l’abisso del mistero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che Dio trovi se stesso in noi.