Egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre
Il discepolo di Gesù non può attraversare la storia da solo. Essa è più che una foresta nella quale vi sono agguati su ogni centimetro di terra, con il rischio di poggiare sempre il piede su una mina ben nascosta con tutta l’arte, la scienza, la furbizia di cui è capace il diavolo. Per far sì che la foresta della storia sia attraversata indenne occorre una vera guida, una guida esperta che conosce tutti i trucchi e le astuzie di Satana. Senza questa guida si entra nella foresta, ma da essa non si esce se non per finire nell’inferno eterno, nella perdizione senza fine.
Chi è questa guida che il Signore ci ha lasciato? La stessa che ha mosso, condotto, orientato Lui iniziando dal concepimento nel grembo della Madre fino alla sua morte sul Golgota. Questa guida ha un solo nome: Spirito Paràclito, Spirito Santo, Spirito del Signore, ed è la Terza Persona della Santissima Trinità. Come lo Spirito Santo muove il Padre in ogni sua decisione ed opera, come muove Cristo in ogni suo desiderio di salvezza, così dovrà muovere ogni suo discepolo perché mai si discosti dalla volontà del Padre e tutto faccia secondo verità eterna.
È lo Spirito del Signore la guida unica dell’anima. Essa non va affidata a nessun altro. Poiché però il diavolo è capace di trasformarsi da angelo di luce per la rovina dei credenti ed è facile cadere nei suoi inganni, ecco che Gesù ha stabilito per ogni suo discepolo una seconda certezza, che è di discernimento. Questa certezza viene dai suoi Apostoli, i quali si avvalgono dei loro collaboratori, che sono i presbiteri, perché il discernimento sia fatto. Ma la loro opera dovrà semplicemente indicare se una proposta viene dallo Spirito o viene dal diavolo. Essi dovranno dire se una mozione è conforme alla verità del Vangelo, oppure è contro di essa. Il Vangelo che Cristo ha affidato allo Spirito, dallo Spirito è letto alla Chiesa, la Chiesa nello Spirito legge il Vangelo e discerne con divina verità se una mozione viene dal cielo oppure dall’inferno, da Dio o dagli uomini, dallo Spirito Santo oppure dai desideri del soggetto.
Un unico Spirito muove e discerne. Muove il cuore della singola persona perché compia l’opera di Dio. Discerne per il cuore, attraverso il ministro di Cristo, ciò che viene da Lui, cioè dallo Spirito Santo e ciò che invece da Lui non viene. La Chiesa è serva dello Spirito, non maestro e signore di Lui. Può allora discernere secondo verità solo quel ministro che è lui stesso obbediente allo Spirito e Lui stesso è mosso perennemente da Lui. Ma anche il ministero ha bisogno di un altro ministro, per sapere con divina precisione se lui cammina seguendo lo Spirito del Signore oppure procede secondo le mozioni del suo cuore, nel quale però non regna lo Spirito Santo di Dio. Queste regole divine mai vanno disattese.
Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto (Gv 14,15-26).
Papa, vescovi, presbiteri mai si potranno sostituire allo Spirito Santo. Anzi, essi stessi dovranno sempre essere mossi e guidati dallo Spirito del Signore. Essi stessi sono poi obbligati a non spegnere lo Spirito, a non contristarlo, a non ostacolarlo, a non impedire alcuna sua mozione. Se dovessero fare questo, sarebbe un brutto segno per essi stessi, attesterebbero che non sono nello Spirito Santo, perché incapaci di vedere la sua mozione nei discepoli di Gesù Signore. Per questo è obbligatorio per essi lasciarsi sempre muovere dallo Spirito di Dio. Chi è da Lui mosso, sa conoscere e discernere ogni altra mozione. Chi invece da Lui non è mosso, corre il rischio di ostacolare o addirittura impedire le vere mozioni dello Spirito, lasciando la porta aperta ad ogni mozione e tentazione che non viene da Lui, perché viene dall’uomo o dallo spirito del male. Tuttavia resta sempre obbligatorio per ogni discepolo di Gesù la fedeltà alla sua coscienza, assumendosi però la responsabilità della sua dannazione, di seguire la mozione del suo cuore, senza però mai porsi in contrapposizione con i ministri del Signore. Prenderà la croce della propria obbedienza allo Spirito e su di essa si lascerà crocifiggere.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci l’obbedienza vera.