Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni

Gn 32,23-33; Sal 16; Mt 9,32-38
9 LUGLIO

La parola rivela il cuore. La folla dal cuore semplice vede Gesù che libera un sordomuto dallo spirito impuro, viene presa da stupore e confessa che mai si era vista una cosa simile in Israele. Mai significa dai tempi di Abramo fino al presente. I farisei, dal cuore impuro, in putrefazione per il male che dimora in esso, accusano Gesù di agire nel nome di Beelzebùl, che è il principe dei demòni. Dio, il Figlio di Dio, venuto nella carne per liberare l’uomo dalla schiavitù di Satana e da ogni sua menzogna, si sarebbe fatto schiavo del signore delle tenebre e della falsità per una effimera gloria mondana. Veramente la parola rivela il marcio del cuore. Realmente parla il peccato sulla loro bocca. Quando questo accade è segno che il limite del male è superato.

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini (Sir 27,4-7). Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c’è paura di Dio davanti ai suoi occhi; perché egli s’illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla. Le sue parole sono cattiveria e inganno, rifiuta di capire, di compiere il bene. Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male. Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore. Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore. Non mi raggiunga il piede dei superbi e non mi scacci la mano dei malvagi. Ecco, sono caduti i malfattori: abbattuti, non possono rialzarsi (Sal 36 (35) 1-13).

Se il Signore non fosse protetto e custodito dal Padre suo da queste calunnie, sarebbe stato condannato ancor prima di portare a compimento la sua missione. La verità cantata dal Siracide sulla custodia del Giusto da parte di Dio è soprattutto per Gesù.

Ti loderò, Signore, re, e ti canterò, Dio, mio salvatore, loderò il tuo nome, perché sei stato mio riparo e mio aiuto, salvando il mio corpo dalla perdizione, dal laccio di una lingua calunniatrice, dalle labbra di quelli che proferiscono menzogna, e di fronte a quanti mi circondavano sei stato il mio aiuto e mi hai liberato, secondo la grandezza della tua misericordia e del tuo nome, dai morsi di chi stava per divorarmi, dalla mano di quelli che insidiavano la mia vita, dalle molte tribolazioni di cui soffrivo, dal soffocamento di una fiamma avvolgente e dal fuoco che non avevo acceso, dal profondo del seno degl’inferi, dalla lingua impura e dalla parola falsa e dal colpo di una lingua ingiusta. La mia anima era vicina alla morte, la mia vita era giù, vicino agl’inferi. Mi assalivano da ogni parte e nessuno mi aiutava; mi rivolsi al soccorso degli uomini, e non c’era. Allora mi ricordai della tua misericordia, Signore, e dei tuoi benefici da sempre, perché tu liberi quelli che sperano in te e li salvi dalla mano dei nemici (Sir 51,1-8).

Questa volta Gesù lascia i farisei e si reca altrove. Le folle hanno bisogno dei suoi miracoli e della sua Parola. Sono gregge come pecore senza pastore, abbandonate a loro stesse. Ma può Lui ammaestrare, curare, sanare il mondo intero? Non può. Per questo chiede ai suoi discepoli che preghino il Padre perché mandi operai nella sua messe. Questa preghiera sempre si dovrà innalzare dal cuore di ogni discepolo di Gesù. Ma per farla si devono avere gli stessi occhi di Cristo e lo stesso suo cuore.

Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano preghi il Padre con perseveranza.