Ebbe paura di andarvi

Giuseppe solo nel Vangelo secondo Matteo viene presentato nella sua altissima missione di capo della Sacra Famiglia, al quale il Padre dei cieli affida la Vergine Maria e il Figlio suo, il suo Unigenito Eterno fattosi carne e venuto ad abitare in mezzo agli uomini. In Marco, Luca e Giovanni occupa un ruolo assai marginale, quasi inesistente. È menzionato quasi per necessità.

Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?”. E si scandalizzavano di lui (Mc 6, 3). A una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria (Lc 1, 27). Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme (Lc 2, 4). Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia (Lc 2, 16). Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli (Lc 3, 23). Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?” (Lc 4, 22). Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret” (Gv 1, 45). E dicevano: “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?” (Gv 6, 42).

Nel Vangelo secondo Matteo Giuseppe è colui che svolge una missione decisa da Lui dal suo Signore e Dio, missione che Lui vive nella immediata e perfetta obbedienza. Per obbedienza a Dio prende con sé come sposa la Vergine Maria e vive con Lei una relazione di purissima castità. Orrori degli orrori oggi si dice e velatamente si insegna che la castità è destabilizzante, fuorviante. Certo. È destabilizzante per l’uomo che non conosce lo Spirito del Signore, non vive nella sua potente grazia di trasformazione del corpo fino al governo totale di esso. È destabilizzante per tutti coloro che non sanno che la fede in Cristo non coltiva la nostra vecchia umanità, ma ne crea una nuova, capace di ogni virtù. Se diciamo che una virtù è destabilizzante, tutte le altre virtù sono destabilizzanti. La povertà in spirito non è forse destabilizzante? Cosa dire della purezza del cuore, dell’afflizione nello spirito e nel corpo? Per grazia di Dio Giuseppe non è stato un destabilizzato. Lui ha sempre vissuto di un amore purissimo, castissimo, verginale, insegnando al mondo moderno che nell’amore di Dio e nella sua grazia tutto è possibile. Ecco quanto il Vangelo secondo Matteo dice di Lui.

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo (Mt 1, 16). Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo (Mt 1, 18). Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto (Mt 1, 19). Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo (Mt 1, 20). Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa (Mt 1, 24). Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo” (Mt 2, 13). Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto (Mt 2, 14). Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto (Mt 2, 19). Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? (Mt 13, 55).

Giuseppe non possiede solo una virtù. Le possiede tutte. Lui è giusto, obbediente, casto, vergine, puro, ma anche saggio, prudente, accorto, sa scrutare la storia. Ma la saggezza più grande, quella che tutti noi dovremmo acquisire, vuole che Lui non prenda alcuna decisione. Vede e chiede la soluzione al Signore, allo Spirito Santo. Vede, prega, attende la risposta.

Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno» (Mt 2,19-23). Veramente Giuseppe è l’uomo saggio, molto saggio, posto da Dio a capo di una famiglia particolare, speciale, unica.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, con Giuseppe ricolmateci di ogni virtù.