È un fantasma!

Vi è sempre un forte rischio per la nostra fede ed è quello della riduzione di Gesù a fantasma, a persona evanescente, inesistente, non utile nel processo della vera umanizzazione dell’uomo. Vi sono però momenti storici nei quali il rischio non è più rischio perché è divenuto realtà, storia, comportamento, stile di pensiero, suggestione della mente e del cuore. Oggi noi viviamo uno di questi momenti storici particolari. Gesù è un vero fantasma per la nostra fede. Non si predica più il “Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”. Si predica invece il Vangelo del povero, del misero, del derelitto, del disoccupato, dell’ammalato, dello schiavizzato, del martoriato, dell’ucciso, dello stuprato, del sodomizzato e di mille altri mali che affliggono l’’umanità.

Ci si dimentica che solo predicando il Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio, possiamo dare al mondo intero la luce vera che illumina di sapienza, verità, giustizia ogni cuore. Ma questo non basta. La luce da sola non basta e neanche la verità. Gesù non è solo il Maestro nobile, vero, saggio, giusto, divino. Lui è anche l’autore della grazia ed è la sua grazia che conduce l’uomo nella verità ed è la sua grazia che lo conduce di verità in verità, ed è la sua grazia che lo libera dal male che lo consuma dentro, ed è la sua grazia che cambia il cuore dell’uomo, facendo di lui un uomo nuovo, che sa consumarsi di amore per dare verità e grazia ad ogni altro uomo.

Non può Cristo essere per noi un fantasma che appare solo in qualche parola della nostra liturgia, celebrata nell’intimo dei nostri templi, per poi scomparire in ogni nostro discorso ufficiale, formale, informale, solenne, pubblico, privato. Non può essere Cristo il fantasma con il quale dialoghiamo nel cuore della notte e poi durante il giorno ci appropriamo delle nostre psicologie, teologie, filosofie, religioni, antropologie, frasi fatte, frasi ad affetto, frasi studiate per creare clamori attorno a noi. O diamo consistenza reale a Cristo Signore, oppure la nostra fede è destinata a sparire dalla faccia della terra. Perché se riduciamo a fantasma Cristo, dal Cristo reso fantasma, sorgerà un fantasma ancora peggiore e questo fantasma che stiamo costruendo è quel Dio unico senza parola unica, senza legge unica, senza verità unica, senza giustizia unica. È quel fantasma nel nome del quale oggi si compiono i più efferati delitti e atrocità.

Non può essere se non così. Se non diamo la vera consistenza a Cristo… – noi cristiani non siamo i teologi di Dio né del Dio vero e né del Dio falso – noi siamo i Cristologi di Gesù il Nazareno, di quel Gesù, per intenderci, che è morto su una croce ed è risorto il terzo giorno e che ha inviato me e ogni altro suo discepolo ad insegnare non quello che il Padre ha insegnato nell’Antico Testamento, ma quello che Lui ha insegnato e Lui ha insegnato il Vangelo, lo ha insegnato ieri, lo insegna oggi per opera dello Spirito Santo che perennemente deve uscire dal suo costato squarciato… siamo condannati anche noi ad essere adoratori di questo fantasma che è in se stesso inafferrabile, impensabile, indecifrabile, inimmaginabile, indefinibile. Spesse volte ho provato ad immaginare questo fantasma del Dio unico, mai sono riuscito a dargli un volto, un parola, un segno di riconoscimento. È il fantasma per eccellenza.

E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito. Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati (Mc 6,45-56).

Io ho decido – quanto vorrei che molti decidessero con me – ho deciso di dare consistenza solo a Cristo Gesù. Ho deciso di dare verità a Cristo Gesù. Ho deciso di dargli la sua vera identità. Ha deciso di parlare di Lui e di Lui solo, di Lui Crocifisso e Risorto, di Lui verità e vita, di Lui grazia di salvezza e di redenzione, di Lui Buon Pastore del gregge del Padre, di Lui fondamento invisibile di tutta la Chiesa, di Lui unico e solo Maestro dell’umanità, di Lui Servo del Padre, di Lui Figlio Unigenito del Padre, di Lui Verbo Incarnato, di Lui il solo che mi ha amato e ha dato la vita per me, di Lui che ogni giorno mi afferra e mi conduce nel suo Vangelo, di Lui che solo ha parole di vita eterna, di Lui che mi ha scelto come suo discepolo, di Lui che è l’Amore Eterno.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci voce di Gesù Signore.