E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Ciò che è giusto per noi non viene dalla Legge, dalle Beatitudini, dal Vangelo. Potremmo conoscere tutta la Scrittura a memoria, ma non per questo sapremmo di certo ciò che è giusto. Ciò che è giusto per noi è la perfetta obbedienza allo Spirito Santo che attimo per attimo ci mette in comunione con la più pura e attuale volontà di Dio su di noi. Senza la perenne comunione con lo Spirito Santo, senza l’ascolto della sua mozione, senza la sua guida ininterrotta, ciò che è giusto sempre ci sfuggirà. Cammineremo in un giusto umano, ma non divino. E poi alla fine passeremo dal giusto umano all’ingiustizia e dall’ingiustizia ad ogni iniquità e nefandezza. Se non siamo nello Spirito del Signore mai possiamo camminare secondo lo Spirito. Se non camminiamo secondo lo Spirito siamo fuori della vera giustizia del Padre. Se si è fuori della giustizia del Padre, non si producono frutti di vita eterna né per noi, né per gli altri.
La giustizia di Cristo Signore non è quella di osservare i Comandamenti e neanche le Beatitudini secondo principi che nascono dal suo cuore. Se Lui vuole essere giusto secondo il Padre suo, per il Padre suo, dovrà lasciarsi prendere per mano dallo Spirito Santo, a Lui consegnare mente e cuore, perché lo guidi nella più pura, pronta, immediata obbedienza ad ogni desiderio del Padre. Il desiderio del Padre per Gesù Signore è la richiesta dell’offerta della sua vita, del suo sacrificio presentato a Lui sul Golgota, dall’altare della croce. Questo il Padre chiede. Questo Gesù dovrà offrirgli. È questa la sua giustizia ed è anche questo il fine che Dio ha scritto per la sua vita. Cristo Gesù fa interamente suo il desiderio del Padre e cammina speditamente verso la croce. Sa che deve essere battezzato, immerso nel suo sangue, e Lui questo vuole. Anzi vorrebbe che il desiderio del Padre fosse già realizzato per Lui.
Ogni uomo deve sempre chiedersi: ma qual è il fine che Dio ha scritto nella mia vita? Come vuole che io la viva? Qual è il suo desiderio su di me? Cosa ha pensato per me prima della mia stessa creazione? Sono domande che ognuno deve porre al suo spirito e al suo cuore. Non solo deve porre queste domande alla sua anima, ma deve trasformare questa richiesta di scienza e di conoscenza della volontà di Dio sulla propria vita in una preghiera accorata perché il Signore mandi il suo Santo Spirito, ci prenda per mano, ci conduca sui sentieri della più pura e perfetta conoscenza della volontà del Padre su di noi. La preghiera non solo dovrà essere richiesta di scienza e di conoscenza, ma anche di forza perché quanto conosciuto possiamo anche accoglierlo, facendolo diventare nostra perfetta giustizia. La giustizia è nella conoscenza e nella sua realizzazione e questo avviene per opera dello Spirito Santo.
Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo» (Lc 12,49-59).
Gesù ancora però non chiede ai suoi ascoltatori questa altissima scienza e conoscenza della perfetta giustizia nella quale ognuno è obbligato a camminare. Chiede invece quella rudimentale, iniziale, fondamentale giustizia del discernimento e della distinzione tra un tempo e un altro tempo, tra un uomo e un altro uomo, tra un evento e un altro evento. C’è un bene primario che tutti possiamo conoscere e siamo obbligati a conoscerlo. Così anche c’è un male primario ed è giusto che noi lo evitiamo. Ma se non siamo capaci neanche di conoscere bene e mali primari, non avremo mai alcuna speranza di conoscere il bene soprannaturale che dona il vero orientamento a tutta la nostra vita. Se non distinguiamo ciò che è un bene immediato per la nostra persona, perché ci lasciamo trascinare da falsità e illusioni, diviene impossibile aprirsi alla conoscenza della divina attuale volontà sulla nostra persona.
La misericordia, quella vera, è il perfetto compimento della volontà del Padre. La misericordia non è farci noi dono agli uomini, ma farci noi dono a Dio, perché Lui ci faccia dono agli uomini secondo il bene che Lui vuole fare agli uomini. Nulla l’uomo può fare di veramente giusto verso l’uomo se omette di farsi dono a Dio, in Cristo, nella perenne mozione dello Spirito Santo. È la via di Cristo Signore, deve essere la via di ogni suo discepolo. Il corpo è uno, non sono due.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero dono al Padre celeste.