E li getteranno nella fornace ardente
26 LUGLIO (Mt 13,36-43)
La verità della duplice via che conduce all’eternità, la via della luce e la via delle tenebre, è patrimonio indiscusso della rivelazione biblica. Ad Abacuc il Signore gli rivela anche che bene e male devono coabitare. Il giusto vive di fede in questo mondo di male, malvagità, prepotenza, ogni altro disordine morale e spirituale.
Oracolo ricevuto in visione dal profeta Abacuc. Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e non salvi? Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione? Ho davanti a me rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese. Non ha più forza la legge né mai si afferma il diritto. Il malvagio infatti raggira il giusto e il diritto ne esce stravolto. «Guardate fra le nazioni e osservate, resterete stupiti e sbalorditi: c’è chi compirà ai vostri giorni una cosa che a raccontarla non sarebbe creduta. Ecco, io faccio sorgere i Caldei, popolo feroce e impetuoso, che percorre ampie regioni per occupare dimore non sue. È feroce e terribile, da lui sgorgano il suo diritto e la sua grandezza. Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli, più agili dei lupi di sera. Balzano i suoi cavalieri, sono venuti da lontano, volano come aquila che piomba per divorare. Tutti, il volto teso in avanti, avanzano per conquistare. E con violenza ammassano i prigionieri come la sabbia. Si fa beffe dei re, e dei capi se ne ride; si fa gioco di ogni fortezza: l’assedia e la conquista. Poi muta corso come il vento e passa oltre: si fa un dio della propria forza!».
Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! Signore, tu lo hai scelto per far giustizia, l’hai reso forte, o Roccia, per punire. Tu dagli occhi così puri che non puoi vedere il male e non puoi guardare l’oppressione, perché, vedendo i perfidi, taci, mentre il malvagio ingoia chi è più giusto di lui? Tu tratti gli uomini come pesci del mare, come animali che strisciano e non hanno padrone. Egli li prende tutti all’amo, li pesca a strascico, li raccoglie nella rete, e contento ne gode. Perciò offre sacrifici alle sue sciàbiche e brucia incenso alle sue reti, perché, grazie a loro, la sua parte è abbondante e il suo cibo succulento. Continuerà dunque a sguainare la spada e a massacrare le nazioni senza pietà? Mi metterò di sentinella, in piedi sulla fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. Il Signore rispose e mi disse: «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà. Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede» (Ab 1,1-2,4).
A quanti come, Abacuc, vorrebbero una comunità cristiana fatta di “catari, puri, santi, impeccabili, farisei, separati da malvagi e peccatori”, Gesù risponde che i suoi discepoli sono nel mondo, non sono del mondo. La Chiesa è realtà complessa. Vive in un campo di zizzania perenne e anche molti suoi figli da buon grano si trasformano in zizzania. La separazione tra buoni e malvagi, giusti ed empi, avverrà nell’ultimo giorno.
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!
A quanti desiderano una Chiesa immacolata, senza alcuna zizzania in essa, il Vangelo risponde che questo desiderio non deve albergare in nessun cuore. Questo però non deve significare che la Chiesa non debba combattere il male che è nel suo seno. Non però estirpando la zizzania. Le sarebbe veramente impossibile. Ma aiutando ogni suo figlio a rientrare nella verità e anche a non divenire mai falsità. La comunità cristiana deve sempre operare per crescere in santità, in luce, in giustizia, in misericordia, in carità. Radicarsi nella Parola è la sua sola opera ininterrotta. Essa sempre deve essere vera luce di Cristo anche del mondo che abita in essa e vive con essa.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù.