E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me
Quando un uomo distoglie lo sguardo dal Crocifisso, non si comprende più, smarrisce la sua identità, perde la sua vocazione, frantuma la sua verità, cancella sua essenza. Questo vale per pari, vescovi, sacerdoti, diaconi, sposati, cresimati, battezzati, politici, scienziati, professionisti, operai, datori di lavoro, giovani, adulti, anziani, sani, ammalati, ricchi, poveri. È il Crocifisso la verità di ogni condizione nella quale l’uomo vive. Nel momento in cui si distoglie lo sguardo da Cristo Signore, nell’attimo in cui non ci si lascia più attrarre da Lui, si perde anche la coscienza di essere uomini, si diviene non uomini. Ci si immerge in un mare di falsità, perché solo il Crocifisso è la sorgente eterna della nostra verità.
Una persona si consacra a Cristo nel ministero ordinato. Si distacca dal Crocifisso, non lo guarda più con gli occhi della vera fede, lo vede come una immagine inutile e superflua. All’istante la sua vita, il suo ministero, la sua missione, la sua stessa vita si rivelerà una cosa inutile e superflua. Si cercheranno altre immagini da cui essere attratti: cose, uomini, donne, denaro, lusso, svago, viaggi, comodità di vario genere. Non essendo più il Crocifisso l’unico e solo punto di attrazione, il mondo e il suo peccato all’istante prendono il suo posto. Per l’uomo si aprono prospettive di morte. Il mondo attrae, conquista, schiavizza, ci vuole interamente suoi. Si abbandona la via intrapresa, perché il Crocifisso non è più guardato con gli occhi della fede.
Tutti i fallimenti sia in campo ecclesiale, di ministero o di altro, sia in campo familiare, politico, sociale, tutti i tradimenti della verità e della sana moralità, nascono dalla perdita di contatto con il Crocifisso. Cosa si può attendere di buon, giusto, santo, da una società che vuole ad ogni costo dichiarare il Crocifisso persona non gradita e quindi da espellere dalla vista dei suoi cittadini? Se il Crocifisso è la sorgente dalla quale l’uomo attinge la sua vera umanità, questa società ha deciso di essere disumana, antiumana. Non vi è futuro per essa. La disumanità da essa scelta come principio di essere e di operare la condurrà alla distruzione di se stessa. Il Crocifisso è issato sul mondo perché ognuno possa attingere la sua vera umanità.
Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire (Gv 12,20-33).
Ecco il grande ministero del cristiano: insegnare ad ogni uomo come si guarda il Crocifisso con fede. Il Crocifisso va guardato nella malattia ma anche nella salute, nella povertà ma molto di più nella ricchezza, dall’operaio ma infinitamente di più dai datori di lavoro, Dal fedele laico, ma nelle piaghe di Cristo Crocifisso deve abitare il ministro ordinato: papa, vescovo, presbitero, diacono, per attingere da Lui la verità della croce da insegnare ad ogni altro uomo. Quanti non guardano il Crocifisso sono già falliti nella loro missione e ministero, perché sono falliti nella loro verità. Il Crocifisso è la verità universale, la verità di ogni uomo, in ogni sua condizione storica nella quale è chiamato a vivere, operare, agire, relazionarsi.
O Crux ave, spes unica, hoc Passionis tempore! Piis adauge gratiam, reisque dele crimina. Te, fons salutis Trinitas, collaudet omnis spiritus: quos per Crucis mysterium salvas, fove per saecula. Salve, o Croce, unica speranza! In questo tempo di Passione ai fedeli accresci la grazia e ai peccatori cancella le colpe. Te, Trinità, fonte di salvezza, esalti ogni essere vivente: coloro che salvi attraverso il mistero della croce, proteggi per l’eternità. Il Crocifisso è l’unica speranza per l’umanità. Chi impedisce ad un solo uomo di poter contemplare, guardare, fissare il Crocifisso in qualsiasi momento, gli recide il legame con la vera speranza. Lo condanna alla disperazione eterna. Grande è il tuo mistero, Cristo Gesù! Chi guarda te Crocifisso trova la via della vita. Chi ti ignora, o peggio ti disprezza, si incammina per vie di disperazione eterna. All’inizio queste vie sembrano gustose, ma poi tutte si rivelano potente veleno di morte.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a contemplare il Crocifisso.[MORE]