È indemoniato ed è fuori di sé

Gesù è l’uomo della distinzione. Lui distingue luce e tenebre, bene e male, verità e falsità, giusto ed ingiusto, mondo e immondo, puro e impuro. Ciò che viene da Dio e ciò che viene dall’uomo. Distingue e separa il vero e il buon pastore dai falsi pastori che sono ladri, briganti, mercenari. Per Gesù non vi è posto in questo mondo, perché il mondo ama la confusione. Il mondo ama confondere luce e tenebre, bene e male, verità e falsità, giustizia e ingiustizia, purità e impurità, santità e peccato, volontà di Dio e volontà di Satana.

Il mondo è un approfittatore. Non appena trova uno spiraglio anche nella verità evangelica subito esso si intromette e inietta in essa il suo antivangelo, la sua confusione, il suo miscuglio di morte. È quanto sta avvenendo ai nostri giorni. Il mondo si sta servendo di alcune frasi di verità per iniettare in esse la sua falsità, la sua menzogna, fa tutto questo con lavoro sporco, disonesto, impuro. D’altronde non potrebbe essere diversamente. È dal cuore impuro dell’uomo che anche il Vangelo più santo e più puro viene ricolmato di nefandezze e infinite falsità.

Il Vangelo ci insegna a non giudicare e il mondo cosa fa? Dice che noi non possiamo più distinguere, discernere il bene dal male. Ma se l’uomo è chiamato a fare il bene e ad evitare il male, possibile che a lui possa essere tolto il discernimento proprio sul bene e sul male, discernimento operato da Dio con la sua Santa Legge, con i suoi Comandamenti, che altro non sono se non la separazione netta tra ciò che è bene e ciò che è male? Lui ci dice il bene perché lo facciamo. Ci dice anche il male perché non lo facciamo. Ci dice che l’adulterio è un male, il furto è un male, la falsa testimonianza è un male, l’omicidio è un male, il disonore dei genitori è un male, profanare il giorno del Signore è un male, bestemmiare è un male, la superstizione, l‘idolatria, l’empietà è un male. Come male è desiderare le cose e la donna degli altri.

Il male resta eternamente male. Mai potrà trasformarsi in bene. Un adulterio è sempre un male. Mai lo si potrà rendere bene. Oggi l’uomo cosa vuole? Vuole che noi trasformiamo l’adulterio in un bene per l’uomo. Vuole che noi l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, mille altri mali li dichiariamo bene. Vuole che anche dichiariamo bene la rottura del patto coniugale e il susseguente matrimonio che viene celebrato. Il male rimane male, il peccato rimane peccato, cioè che intrinsecamente male mai potrà divenire bene. Questa è verità eterna. Altra cosa è invece la relazione che si deve avere con chi queste cose commette. Gesù ci chiede di insegnare ad ogni uomo la verità con la dolcezza della carità, ma anche la carità con la fermezza della verità. Gesù vuole che ad ogni uomo si insegni la via da percorrere perché si raggiunga e si viva nella volontà del Padre. Questo è il solo fine della verità e della carità.

Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. Molti di loro dicevano: «È indemoniato ed è fuori di sé; perché state ad ascoltarlo?». Altri dicevano: «Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi?» (Gv 10,11-21).

Gesù separa pecore che appartengo a Lui e pecore che non gli appartengono, separa i buoni pastori dai mercenari ed è chiamato indemoniato. Se uno di noi si azzarda in questo mondo a dire che l’aborto è contro la legge del Signore, viene accusato di essere un retrograde, un nemico dell’uomo, un integralista, un moralista, un fondamentalista, un teologo da nulla, un uomo disumano. Oggi il solo ricordare i Comandamenti ci predispone alla gogna mediatica, che ci accusa di intransigenza, incomprensione, disattenzione per l’uomo, non amore, acredine e insensibilità spirituale. Il mondo da noi vuole che noi riconosciamo il suo male come purissima fonte di verità, giustizia, santità, amore, compassione, misericordia. Noi siamo con Dio e non con il mondo proprio per questo, perché distinguiamo peccato e peccatore, errore ed errante. Diciamo che il male è male e il bene è bene. Condanniamo il peccato, rivestiamo di verità e di carità il peccatore perché si converta e viva. Il mondo invece è mondo perché identifica peccato e peccatore, giustifica il peccato volendo giustificare il peccatore. Non essendoci il peccato neanche vi è il peccatore. Questa è la differenza tra chi cammina con Cristo e chi segue il mondo. L’Inghilterra divenne anglicana perché il Papa non sciolse un matrimonio valido.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci pieni di verità e di carità.