E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore – Ha guardato l’umiltà della sua serva
14 Maggio
E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore
Non solo l’anima della Vergine Maria vuole magnificare il Signore, anche il suo spirito desidera esultare nel suo Dio, nel suo Salvatore: “E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”.
Un uomo giusto, retto, non può non lodare il Signore, non può non esultare nel suo Signore. Poiché retto e giusto, sa che tutto il bene viene dal Signore. Non vi è nulla sulla terra e nei cieli che non venga dal Signore. Solo il male non viene da Lui, perché esso ha origine dalla creatura. Il Signore invece è colui che tutto compie in vista del più grande bene di tutti.
Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate, perché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini; dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore. Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo (Sal 33 (32) 1-22).
Chi dona la salvezza se non il Signore? Chi opera il bene se non il nostro Dio? Chi protegge dal male se non il Signore onnipotente? Chi contempla il Signore, chi sa contemplarlo, non può non confessare che è il Signore la sorgente di tutto il bene che lo avvolge. Nulla è dall’uomo, tutto invece è dal suo Dio e per questo si deve esultare, gioire, rallegrarsi.
O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. Ma quelli che cercano di rovinarmi sprofondino sotto terra, siano consegnati in mano alla spada, divengano preda di sciacalli. Il re troverà in Dio la sua gioia; si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca (Sal 63 (1-12).
Per la Madre di Dio, vi sono ragioni più profonde per esultare nel suo Dio, nel suo Salvatore. Lo abbiamo già detto, è giusto che questa verità venga ribadita: la Vergine Maria è infinitamente oltre quanto su Dio è stato detto in tutta la Scrittura Santa. Lei è ben oltre Mosè, oltre Davide, oltre i Salmisti, oltre i Profeti, oltre ogni Saggio, oltre ogni Agiografo, oltre tutto quanto su Dio è stato rivelato, pensato, profetizzato, manifestato, scritto, compreso. Poiché Lei è tutta intessuta di grazia, piena di Dio, ricolma di Spirito Santo, adesso anche nella sua carne porta il Figlio dell’Altissimo, meglio il Figlio dell’Altissimo è anche carne della sua e dalla sua carne, ciò che il Signore manifesta a Lei non lo ha mai manifestato a nessun altro. Lei è nell’ordine di un’altra magnificenza, un’altra esaltazione, un’altra glorificazione, un’altra celebrazione del suo Signore e Salvatore. Lei è dove nessuno mai finora è giunto, neanche per divina ispirazione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci a lodare il nostro Dio.
Ha guardato l’umiltà della sua serva
Ora finalmente la Vergine Maria svela il motivo per cui Lei la sua anima magnifica il Signore e il suo spirito esulta, in Dio, suo Salvatore: “Perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Il Signore ha osservato, ha scrutato la terra, ha visto tutte le sue creature e chi più e chi meno sono in qualche modo tutte piene di sé. Dio invece ha trovato Lei vuota di sé. Nulla che vi è in Lei appartiene a Lei, viene da Lei. Tutto è invece in Lei opera del suo Signore.
L’umiltà della Vergine Maria non appartiene all’ordine morale. Nel senso che lei si vede creatura di Dio, vede il suo Signore alto, potente, stupendo, e di conseguenza confessa il suo essere creatura. Questa non è la verità cantata da Maria, la verità per la quale Lei magnifica ed esulta. L’umiltà di Maria è tutta da collocarsi nell’ordine teologale. Maria è la sola creatura presa da Dio dal primo attimo del suo concepimento e da Lui modellata sempre secondo il suo cuore.
La Vergine Maria vede se stessa tutta opera del suo Dio. Nulla a Lei viene dalla terra, dal suo cuore, dalla sua mente, dai suoi desideri, dai suoi pensieri. Nulla viene dagli uomini. Lei non è un frutto della storia, sia del bene che del male, sia della giustizia che dell’ingiustizia, sia della grazia che del peccato, sia dei meriti che dei demeriti che sempre accompagnano la vita degli uomini. La storia dinanzi a Lei si ferma, si arresta. La storia su di Lei non ha alcun potere.
Lei non è neanche creta nelle mani del vasaio. La creta possiede una sua natura, un suo essere. Certo, il vasaio la modella come lui vuole, le dona la forma che vuole, costruisce il vaso o l’oggetto che vuole. Ma l’essenza, la natura gli è data. Lui modella l’esistente. Noi siamo creta di peccato, la storia questo ha fatto di noi. Dio ci prende e come un vasaio ci dona forma, nella misura in cui può darci forma, essendo la nostra creta non solo creta, ma anche duro ferro.
Di Maria invece questa verità non si può affermare. Dio fin dal primo istante ha formato la creta, impastandola tutta con la sua grazia, evitando e impedendo che un solo granello di peccato si infiltrasse in essa. Formata la creta secondo la sua volontà e i bisogni futuri dell’opera che Lui vuole realizzare in essa, sempre il Signore attimo dopo attimo, senza mai togliere lo sguardo da essa, ha curato la sua creta perché risultasse perfetta nelle sue mani.
Se vogliamo lasciarci aiutare da una similitudine, non ne possiamo trovare una migliore in tutta la Scrittura, sia del Nuovo che dell’Antico Testamento, della parabola della zizzania. È detto in questa parabola che il padrone seminò del buon seme nel suo campo. Mentre però tutti dormivano, venne il suo nemico e seminò la zizzania. Pensiamo al Paradiso Terrestre. Dio non era nel Giardino. Venne il serpente e seminò la superbia nel cuore della donna.
Questo con la Vergine Maria mai è avvenuto. Gli occhi del Signore erano sempre rivolti verso questa sua creatura. Neanche per un istante li ha tolti da essa per dirigerli altrove. Sempre fissi sulla sua opera, perché nessuna creatura in qualche modo potesse inquinarla. Possiamo ben dire che Maria è stata sempre custodita nel cuore di Dio. Questo è il suo giardino. In questo Paradiso Divino non vi è alcun posto per Satana. A lui è vietato ogni accesso.
Possiamo affermare che la Vergine Maria è la perfetta antitesi di Lucifero. Lui, Angelo di luce, si proclamò Dio per la sua superbia. Lei, quasi di luce divina, grida il suo niente dinanzi al Signore. Lucifero era una modesta fiammella di luce di candela e dinanzi al sole di Dio si proclama sole. Grandissima stoltezza e insipienza. Maria è invece più lucente del sole e di tutte le altre stelle e cosa dice di sé? La mia è una luce invisibile dinanzi a quella del mio Dio.
Ecco la fede di Maria: Lui, il Signore mi ha fatto, mi ha voluto così, mi ha impastato a suo piacimento, mi ha scelto secondo la sua volontà. Chi sono io? Solo opera di Dio, solo per opera di Dio. Non sono neanche creta nelle sue mani. Faccia di me ciò che vuole, mi usi secondo il suo cuore, mi porti dove vuole, si serva secondo la sua volontà. Io non mi appartengo. Anche la mia volontà Lui l’ha fatta per essere solo sua. Così il mio cuore, la mia anima, il mio corpo.
Se la Vergine Maria ci prestasse per un attimo il suo cuore, vedremmo Dio e in Dio vedremmo noi stessi sotto altra luce. Vedremmo l’infinito amore con il quale il Signore ci ama.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a divenire umili, umili, umili.