E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé
Gesù non è solo colui che si dona al Padre ma è anche colui che si dona tutto all’uomo. È verità: più ci si dona a Dio e più ci si dona all’uomo. Meno ci si dona a Dio e meno ci si darà gli uomini. Poiché Cristo Gesù si è consegnato tutto al Padre, può darsi tutto all’uomo senza risparmiarsi in nulla. In verità nella misura in cui Cristo si dona al Padre Lui può darci il Padre ed è anche nella misura in cui Lui si dona allo Spirito Santo, si consegna a Lui, che Lui può donarci lo Spirito. Se il dono a Dio è parziale, anche il dono agli uomini è parziale. Questo principio vale per ogni suo discepolo. È nella misura in cui il discepolo si dona a Cristo che può donare Cristo ed è secondo la grandezza della sua consegna allo Spirito Santo che Lui potrà dare lo Spirito Santo. Quando non ci si dona a Cristo, Cristo da noi mai potrà essere donato. Quando non ci si abbandona allo Spirito del Signore, lo Spirito del Signore mai potrà essere dato per noi.
Dalla croce il dono di Cristo è pieno. Nulla vi manca. Il Padre ha dato a Lui una Madre. Il Figlio è dalla vita della Madre non per pochi giorni, ma per sempre. Gesù sta per salire al cielo. La nuova creatura che nascerà dal suo costato per opera dello Spirito Santo avrà anch’essa bisogno di una Madre. Gesù cosa fa? Le dona la Madre sua. Costituisce Maria come vera Madre della Chiesa. Da Maria la Chiesa dovrà sempre attingere la sua vita. L’Apostolo Giovanni ci dice questa verità con una semplicissima frase: “E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. La Chiesa ora ha la sua Madre, la sua vera Madre. Con questa sua vera Madre sempre dovrà camminare per conservarsi in vita. Il giorno in cui essa si distaccherà dalla Madre, non vi sarà più vita per essa. Entrerà in un processo di morte. Si smarrirà nei pensieri del mondo. Si lascerà condurre da Satana perché le manca il seno perenne della sua vita.
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito (Gv 19,16-30).
Sul Golgota, dalla croce, Gesù costituisce la nuova famiglia per ogni uomo: il Padre Celeste, unico e solo vero Padre, Maria, unica e sola vera Madre, il discepolo di Gesù. La famiglia è fatta di un Padre – Dio –, di una Madre – Maria –, di molti figli – I discepoli di Gesù –. Se il discepolo è senza il Padre o senza la Madre non è più vera famiglia di Dio. È fuori dell’ordine stabilito da Cristo Gesù. È uno senza vita, perché la vita Dio la dona sempre attraverso la Madre. Il Padre procura la grazia. È la Madre che la dona ai suoi figli perché si nutrano di essa per tutti i giorni della loro vita. È la Madre che deve donarci Cristo Gesù, purissima grazia del Padre. È la Madre che ci deve nutrire della comunione dello Spirito Santo, perché è Lei nella nuova famiglia di Dio l’elemento che crea la vera comunione dello Spirito di Dio nei cuori. Quando Maria viene estromessa dalla nostra vita, è il vero disastro spirituale. È la morte del cuore.
La storia conferma questa verità. Quanti non hanno la Vergine Maria nella loro vita, mancano del Padre, dello Spirito Santo, di Cristo Gesù. Non sono vera famiglia di Dio. Sono famiglia separata dagli uomini, perché sono famiglia separata dalla Madre e di conseguenza anche dal Padre. Ma chi è separato dalla Madre e del Padre, anche da Cristo e dallo Spirito Santo è separato. Vive in una condizione di soffocamento del suo spirito. Si cade all’istante nella sterilità in ordine alla verità, alla conoscenza di Dio, alla carità, alla compassione, al fine stesso della nostra vita. Urge correre ai ripari. Ci si deve affrettare a cercare Colei che ci manca perché ritorni ad essere il cuore del nostro cuore e la luce dei nostri occhi, la verità del nostro spirito.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera famiglia di Dio.