Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue
3 LUGLIO (Lc 10,1-12.17-20)
Mosè si lamenta con il Signore per il peso troppo gravoso che deve ogni giorno portare. Il Signore decide di affiancargli altri settantadue anziani che insieme a lui avrebbero aiutato il popolo di Israele ad attraversare il deserto.
Mosè udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognuno all’ingresso della propria tenda; l’ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di Mosè. Mosè disse al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? L’ho forse concepito io tutto questo popolo? O l’ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: “Portalo in grembo”, come la nutrice porta il lattante, fino al suolo che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? Da dove prenderò la carne da dare a tutto questo popolo? Essi infatti si lamentano dietro a me, dicendo: “Dacci da mangiare carne!”.
Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!». Il Signore disse a Mosè: «Radunami settanta uomini tra gli anziani d’Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi, conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. Io scenderò e lì parlerò con te; toglierò dello spirito che è su di te e lo porrò su di loro, e porteranno insieme a te il carico del popolo e tu non lo porterai più da solo (Num 11,10-17).
Gesù non si lamenta con il Padre suo. Lui porta per intero tutto il peso del peccato del mondo. Lo porta e lo inchioda nel suo corpo sulla croce. Sa però quali sono i limiti della sua carne. Lui è anche corpo e come ogni altro corpo ha il limite del tempo e dello spazio. Se è in un luogo non può essere in tutti i luoghi. Se vive oggi nel corpo di carne di certo non potrà vivere domani. Lui è atteso dalla morte. Il suo corpo dovrà essere inchiodato sulla croce. I Dodici da soli non bastano a coprire tutti gli spazi e tutti i tempi. Mosso e guidato dalla saggezza dello Spirito Santo, designa altri settantadue discepoli e anche loro manda per la Palestina a predicare la conversione e la fede nel Vangelo. Ciò che Lui fa, domani ogni suo apostolo lo dovrà fare e anche ogni suo discepolo. Dovranno sempre associare altri al loro ministero. È obbligo di salvezza.
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Ogni Apostolo, ogni presbitero, ma anche ogni fedele laico ha un gravissimo obbligo dinanzi alla Parola di Gesù. Da solo nessuno può evangelizzare il mondo. Occorre una moltitudine di uomini. Chi deve chiamare altri uomini? Tutti. Devono chiamare gli Apostoli, i Presbiteri, ogni fedele laico. Chi fa morire la missione evangelizzatrice in se stesso, di certo non è un evangelizzatore, a lui del Vangelo non interessa nulla.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci tutti operai per il regno.