Donna, sei liberata dalla tua malattia
I guardiani della vera religione spesso sono i suoi distruttori. Ma quando un guardiamo della vera religione divine distruttore di essa? Lo diviene sempre quando ha distrutto la religione nel proprio cuore. La vera religione non è una ritualità esteriore da compiere. Essa è invece permettere al Dio della vera Religione che viva tutto con la sua potente luce di amore, verità, compassione, misericordia, giustizia, pietà nel proprio cuore. Se il Dio della vera religione è nel cuore, essa sempre si vivrà nella verità e giustizia secondo Dio. Il Dio che è nel cuore è anche il Dio che è sulle labbra, nella mente, nei pensieri, nei desideri, nei gesti del nostro corpo. Se invece il Dio della vera religione non è nel cuore dei suoi adoratori, mai potrà essere nei pensieri, nelle parole, nei desideri, nei gesti compiuti dal loro corpo. Quando Dio non è nel cuore, è allora che il guardiamo della vera religione divine il primo distruttore di essa. Gesù, che è nel cuore del Padre, che ha il Padre nel suo cuore, rivela il vero Dio in ogni suo pensiero, parola, opera. Quanto Lui dice è Parola di Dio. Quanto Lui compie, è opera del Padre. Lui e il Padre sono una cosa sola. La sua religione è vera. Gesù vede una donna tenuta prigioniera da una spirito da diciotto anni, la chiama, la guarisce: “Donna, sei liberata dalla tua malattia”. Il Padre è purissimo amore. Gesù manifesta e rivela il purissimo amore del Padre. La donna nulla aveva chiesto a Gesù. È stato Gesù che l’ha chiamata e l’ha guarita. Così facendo, Lui rivela la vera religione del vero Dio. Dio è amore e Gesù vive verso la donna tutto l’amore del Padre.
Il capo della sinagoga non vive con l’amore di Dio nel cuore. Lui possiede una ferrea Legge da osservare. Nella sua Legge non esiste l’uomo. Esiste solo la sua Legge. Alla sua Legge sacrifica l’uomo. Per la sua Legge si abbandona una donna alla sua infermità. Anche se questo modo di vivere la Legge di Dio era stato dettato dal Signore agli inizi della costituzione del suo popolo, a motivo di circostanze storiche ben precise, dopo qualche anno tutto è cambiato nel popolo del Signore. Dio con i suoi profeti ha trasformato lo stesso statuto della Legge. Dopo la trasgressione sempre il Signore ha dato ampio tempo all’uomo per la sua conversione. La Legge deve aiutare l’uomo a trovare la via della vita. Una Legge per la morte non serve. Il Signore dovrebbe uccidere all’istante in cui si pecca il trasgressore. Occorrerebbe per questo un diluvio al giorno e neanche basterebbe. Il capo della sinagoga si sdegna contro Gesù per aver operato il miracolo, si guarda bene però di affrontarlo. Va alla radice del problema. Chiede al popolo di non esporre Gesù a tentazione. Suggerisce loro di presentarsi dinanzi a Lui, se ammalati, non in giorno di sabato. Così Gesù non cade in tentazione per la loro saggezza. È giusto che ci si chieda: Dove risiede l’errore “teologico o cristologico di quest’uomo?”. Cosa nel suo discorso non funziona? Dove si blocca il suo ragionamento? Dove si inceppa la sua fede? Quest’uomo separa e vede in modo isolato Dio, Gesù, la Legge. Dio cammina per i fatti suoi. Gesù è pensato solo come operatore di prodigi. La Legge è trattata come se fosse dal valore assoluto. Quest’uomo si dimentica che la Legge del Signore è sempre Legge di verità. La Legge è verità e dove non c’è la verità di Dio e di Gesù neanche c’è la verità della Legge.
Stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute (Lc 13,10-17).
Va precisato che ogni comandamento della Legge del Signore va sempre osservato nella pienezza della verità posta da Dio in esso. Qual è la verità del Terzo Comandamento? È la liberazione dell’uomo dalla schiavitù della terra. L’uomo è fatto di terra e di Dio, dipende dalla terra e da Dio. Dio ha stabilito che per sei giorni dipendesse dalla terra, mentre un giorno fosse tutto da Lui. Per essere da Lui e non dalla terra, dalle cose, ha proibito ogni lavoro che rende l’uomo schiavo della terra. Guarire una donna dal suo male, non si dipende dalla terra, ma da Dio. Si dona alla donna più gioia di essere da Dio sempre. Oggi però siamo passati ad una visione totalmente contraria. Mentre al Terzo Comandamento allora si erano aggiunte “verità” non appartenenti alla sua verità, oggi invece i Comandamenti sono depredati della loro verità. È come se il popolo del Signore fosse senza comandamenti. Ma anche i sacramenti si stanno depredando della loro verità. Non può essere diversamente dal momento che anche la Parola del Vangelo è stato sventrata e svuotata di ogni verità. Questa depredazione e questo sventramento è stato operato proprio dai guardiani della religione. Per molti essa è da rottamare. Bisogna costruirne una tutta a misura dell’uomo di peccato. Opera devastante!
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, salvate la vera religione dai falsi custodi.