Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri
8 AGOSTO (Mt 15,21-28)
Lo straniero è amato da Dio. È straniero per l’uomo, ma non per il Signore. Per il Signore è sua creatura, suo “figlio” al pari di ogni altro uomo, anche lui chiamato un giorno a fare parte della sua Alleanza. Proprio questo era stato il compito affidato da Dio al suo popolo: essere sua profezia, sua verità, sua carità, sua santità in modo da attrarre ogni altro uomo alla vera fede nell’unico vero Dio, Signore, Creatore dell’universo. Quanto non fa o non vuole fare il suo popolo, Dio promette che sarà Lui stesso a farlo. I tempi di Dio però mai coincidono con i tempi dell’uomo.
Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per rivelarsi». Beato l’uomo che così agisce e il figlio dell’uomo che a questo si attiene, che osserva il sabato senza profanarlo, che preserva la sua mano da ogni male. Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l’eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!». Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato. Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli». (Is 56,1-7).
L’uomo si può chiudere nei suoi schemi di peccato e di vizio. Dio non ha né peccati e né vizi. Di conseguenza mai vi potrà essere in Lui chiusura alcuna nel suo amore universale, che dovrà salvare tutte le genti. La sua profezia lo attesta e lo rivela.
Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti. Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore. Anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti, dice il Signore. Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me – oracolo del Signore –, così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome. In ogni mese al novilunio, e al sabato di ogni settimana, verrà ognuno a prostrarsi davanti a me, dice il Signore. (Is 66,18-23).
La donna cananea che chiede il miracolo, da Gesù è provata nella sua fede, nel suo amore, nella sua speranza. Gesù le chiede costanza, fermezza, intelligenza nella sua preghiera. Lui vuole cuori forti, risoluti, decisi, fermi. Il miracolo le spetta, le è dovuto, perché anche lei Lui deve redimere, salvare, portare nella sua grazia e verità.
Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
La nostra fede deve cambiare il corso della storia. Essa ci insegna che nessuno è straniero dinanzi a Dio. Se non è straniero dinanzi a Dio, non può esserlo neanche dinanzi all’uomo e in modo particolare presso il cristiano, chiamato in Cristo, ad essere redentore, salvatore, benefattore di grazia e di verità, verso tutti, sempre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede limpida.