DIO RIMANE IN LUI ED EGLI IN DIO
GIOVEDÌ 9 GENNAIO (1Gv 4,11-18)
Rimanere è verbo essenziale nella rivelazione dell’Apostolo Giovanni. Cristo è nel seno del Padre, rimane nel seno del Padre, porta molto frutto. Il cristiano rimane nel seno di Cristo, vive nel seno di Cristo, anche lui in Cristo porterà molto frutto: “Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,1-11). Si rimane in Dio se si rimane in Cristo. Si rimane in Cristo se si rimane nella sua Parola. Si rimane nella sua Parola prestando ad essa ogni obbedienza. Mente, cuore, volontà devono essere nella Parola. Tutto l’uomo dovrà essere nella Parola per essere in Cristo, per essere in Dio.
L’unità è tra i discepoli, se è unità nella Parola, in Cristo, nel Padre. Se non è nella Parola, non è in Cristo, non è nel Padre, non è tra i discepoli. Il grande desiderio di unità è trasformato da Cristo Gesù in preghiera al Padre: “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,15-24). Ogni discepolo è chiamato ad avere questo desiderio e a trasformarlo in preghiera. O si è uniti o inefficaci, sterili, vani.
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. In questo l’amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.
Oggi vi è un cristiano diviso dall’altro cristiano. Ogni divisione, ogni scisma, ogni eresia rivelano che si è fuori dalla Parola di Cristo Gesù. Se si è fuori dalla Parola, si è anche separati da Cristo e dal Padre. Mai si potrà essere uniti gli uni gli altri, mai si potrà essere gli uni negli atri. Manca il fondamento dell’unità che è la Parola. Quando ci sono divisioni, separazioni, lacerazioni è il segno che la divisione, la lacerazione, la separazione è dalla Parola di Gesù, dal suo Vangelo, dalla Rivelazione, dallo Spirito Santo. Urge ritornare nella Parola. Essa e solo essa è il principio che tutti unisce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai il cristiano si separi dalla Parola.