Dio, nessuno lo ha mai visto
“Dio nessuno l’ha conosciuto” – Dice l’Apostolo Giovanni. “Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile. Chi è colui che, da ignorante, può oscurare il tuo piano? Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me, che non comprendo. Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu mi istruirai! Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere” – Dice Giobbe (Gb 42,2-6). “Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito? Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza” – Dice il Libro della Sapienza (Sap 9,13-18). Giobbe ha conosciuto il Signore perché gli è stato rivelato il suo mistero operante e agente nella sua creazione. In essa ogni essere creato è portatore di una luce particolare del suo Creatore.
L’Autore del Libro della Sapienza dice che Dio può essere conosciuto solo se Lui dona la sua sapienza dall’alto. Nella Sapienza divina vi è infatti uno: “uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza” (Sap 7, 22-30). Qual è la differenza tra la conoscenza di Dio nella creazione (Giobbe), quella attraverso il dono della sapienza e quella di Gesù Signore? La differenza è solo modale o anche sostanziale?
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,1-18).
Dobbiamo necessariamente affermare che tra la conoscenza per contemplazione della creazione, quella per la via della sapienza e l’altra di Gesù Signore, vi è vera differenza sostanziale. Gesù non è solo Creatura, è il Creatore di ogni Creatura. Della creazione Lui è luce e vita. Di ogni uomo Lui è stato costituito grazia e verità. Mentre nella creazione e nella sapienza il mistero è nascosto, invisibile, lo si può contemplare con gli occhi dello spirito e dell’anima, in Cristo, Dio si è reso visibile e anche il suo mistero. Lo si vede con gli occhi del corpo. Dio lo si può conoscere fisicamente, dal momento che la fisicità purissima di Cristo Gesù è fisicità di Dio, del Figlio Unigenito del Padre. Cristo Gesù è l’amore fisico, reale, concreto di Dio e questo amore si manifesta nella sua divina bellezza, altezza, profondità sulla Croce. La Croce è la fisicità dell’amore di Dio per l’uomo. Questa verità ci rivela che oggi è il cristiano la fisicità dell’amore di Dio, in Cristo Gesù. Ma è fisicità dell’amore eterno, se, come Cristo è nel seno del Padre, il cristiano è nel seno di Cristo, nel seno dello Spirito Santo, nel seno della grazia e della verità di Gesù Signore e anche nel seno della Vergine Maria, alla quale ogni discepolo di Gesù è stato consegnato prima della morte dallo stesso Cristo Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera fisicità dell’amore di Cristo.