DESISTI DALL’ARDORE DELLA TUA IRA
GIOVEDÌ 26 MARZO (Es 32,7-14)
Quando un uomo pecca, ha sempre bisogno di un “redentore”, di un intercessore presso Dio. Questo vale anche quando pecca tutto il popolo. Chi deve pregare perché il popolo sia perdonato dai suoi peccati e ritorni nell’amicizia con il suo Signore? Redentori dell’uomo e del popolo sono il profeta, il sacerdote, il re. Ogni fratello deve essere redentore del fratello. Questa verità è così insegnata a Giobbe da Eliu: “Dio può parlare in un modo o in un altro, ma non vi si presta attenzione. Nel sogno, nella visione notturna, quando cade il torpore sugli uomini, nel sonno sul giaciglio, allora apre l’orecchio degli uomini e per la loro correzione li spaventa, per distogliere l’uomo dal suo operato e tenerlo lontano dall’orgoglio, per preservare la sua anima dalla fossa e la sua vita dal canale infernale. Talvolta egli lo corregge con dolori nel suo letto e con la tortura continua delle ossa. Il pane gli provoca nausea, gli ripugnano anche i cibi più squisiti, dimagrisce a vista d’occhio e le ossa, che prima non si vedevano, spuntano fuori, la sua anima si avvicina alla fossa e la sua vita a coloro che infliggono la morte.
Ma se vi è un angelo sopra di lui, un mediatore solo fra mille, che mostri all’uomo il suo dovere, che abbia pietà di lui e implori: “Scampalo dallo scendere nella fossa, io gli ho trovato un riscatto”, allora la sua carne sarà più florida che in gioventù, ed egli tornerà ai giorni della sua adolescenza. Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza, gli mostrerà con giubilo il suo volto, e di nuovo lo riconoscerà giusto. Egli si rivolgerà agli uomini e dirà: “Avevo peccato e violato la giustizia, ma egli non mi ha ripagato per quel che meritavo; mi ha scampato dal passare per la fossa e la mia vita contempla la luce”. Ecco, tutto questo Dio fa, due, tre volte per l’uomo, per far ritornare la sua anima dalla fossa e illuminarla con la luce dei viventi” (Gb 33,14-30). Il popolo del Signore ha peccato. Ha trasgredito la Legge dell’Alleanza. Ha abbandonato il suo Signore. Mosè si fa vero redentore del suo popolo. Innalza al Signore la sua sapiente e intelligente preghiera ed ottiene il perdono del peccato del suo popolo. Il Signore desiste dal fare il male che aveva minacciato di fare. Preghiera efficace quella di Mosè.
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione». Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”». Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
L’uomo ha peccato. L’umanità è nella morte. Chi è il Redentore e il Salvatore di essa? Unico e solo Redentore è Cristo Gesù. Lui non solo intercede per i peccatori, cioè per tutta l’umanità, ma anche prende su di sé tutti i peccati, tutte le colpe, tutte le trasgressioni, tutte le pene dovute alla disobbedienza e li espia nel suo corpo sulla croce. Ma questa opera di salvezza e di espiazione diviene inefficace se non viene assunta dal corpo di Cristo, che è la Chiesa, che è ogni suo discepolo, e non le dona compimento. Ogni discepolo di Gesù, secondo il grado di partecipazione al triplice ministero di Cristo, che è regale, profetico, sacerdotale, deve portare a compimento quanto manca alla passione di Cristo, in favore della Chiesa, a beneficio dell’umanità. Ogni discepolo deve assumere questa missione senza mai venire meno ad essa. Se il discepolo la omette o la trascura, per lui il mondo rimarrà sommerso dal suo peccato.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano viva la sua missione di redentore.