DENUNCIATELO! SÌ, LO DENUNCEREMO
VENERDÌ 3 APRILE (Ger 20,10-13)
C’è un solo modo per sconfiggere il male: togliere ad esso la nostra forza. Se ognuno togliesse la sua forza al male, esso diverrebbe quasi inesistente. Sono tutte le grandi strutture di peccato, tutte le alleanze e le leghe conosciute dalla storia che hanno permesso e permettono al male di divenire potenza invincibile. Osserviamo due potenti forze date al male nella circostanza della morte di Gesù per crocifissione: la denuncia e la vendita di Gesù Signore. Con la denuncia si rivela dove Lui si trova perché possa essere arrestato. Con la vendita lo si consegna in modo diretto: “Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo” (Gv 11,57). “Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso». Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. Dicevano però: «Non durante la festa, perché non avvenga una rivolta fra il popolo». Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo” (Mt 26,1-5.14-16). Ognuno dinanzi al male è obbligato a negare ogni collaborazione, anche piccolissima. Sovente è sufficiente anche una sola parola e si dona forza al male la forza che lo rende perfetto nella sua azione di morte e di devastazione. Una sola parola e si è responsabili dei disastri che esso produce nella storia. Mai si è prudenti abbastanza.
Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Il Libro del Siracide rivela quanto è potente il male che produce la lingua. Non vi è male più grande. A volte la parola uccide più che la spada e anche la spada spesso è la concretizzazione della Parola. “Maledici il calunniatore e l’uomo che è bugiardo, perché hanno rovinato molti che stavano in pace. Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti, li hanno scacciati di nazione in nazione; hanno demolito città fortificate e rovinato casati potenti. Le dicerie di una terza persona hanno fatto ripudiare donne forti, privandole del frutto delle loro fatiche. Chi a esse presta attenzione certo non troverà pace, non vivrà tranquillo nella sua dimora. Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa. Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua. Beato chi è al riparo da essa, chi non è esposto al suo furore, chi non ha trascinato il suo giogo e non è stato legato con le sue catene. Il suo giogo è un giogo di ferro; le sue catene sono catene di bronzo. Spaventosa è la morte che la lingua procura, al confronto è preferibile il regno dei morti. Essa non ha potere sugli uomini pii, questi non bruceranno alla sua fiamma. Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno, fra costoro divamperà senza spegnersi mai. Si avventerà contro di loro come un leone e come una pantera ne farà scempio. Ecco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa, e sulla tua bocca fa’ porta e catenaccio. Metti sotto chiave l’argento e l’oro, ama per le tue parole fa’ bilancia e peso. Sta’ attento a non scivolare a causa della lingua, per non cadere di fronte a chi ti insidia” (Sir 28,13-26). Gesù fu sempre calunniato, oltraggiato, disprezzato, denigrato dalla parola degli uomini senza scrupoli. Se ognuno evitasse le parole vane, stolte, malvagie, cattive, la storia avrebbe un altro corso. Camminerebbe nella pace. Ma per evitare le parole cattive occorre un cuore nuovo e questo cuore solo lo Spirito di Gesù può darcelo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni discepolo di Gesù sia di cuore puro.