Dai loro frutti dunque li riconoscerete
Ogni uomo che viene sulla terra è un albero piantato nel giardino di Dio. Quest’albero potrà lasciarsi coltivare da Dio, in Cristo Gesù, per lo Spirito Santo, dalla preziosa e indispensabile mediazione della Chiesa, in ordine al dono della verità e della grazia del Redentore e Salvatore dell’uomo, oppure farsi coltivare dal diavolo. È una scelta personale alla quale neanche Dio si potrà opporre. La volontà è dell’uomo. L’uomo dalla sua volontà stenderà la mano verso Dio o verso Satana, sapendo che i frutti che si producono con Dio sono di vita per sé e per gli altri, mentre i frutti che si producono con Satana sono di morte per sé e per l’intera umanità. Se i frutti sono di vita l’albero è coltivato da Dio, per Cristo, nello Spirito Santo, nel giardino di Dio che è la sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Se i frutti sono di morte, qualsiasi morte, sia fisica che spirituale, sia sociale che ecclesiale, l’albero è coltivato da Satana. Nessuno potrà mai contraddire o invalidare questa parola di Gesù Signore che è di valore eterno. I cieli passeranno, il sole scomparirà, ma questa Parola di Gesù rimarrà stabile per sempre.
Applichiamo oggi, nella nostra storia passata e anche cronaca di questi giorni, questa Parola all’albero che è Lutero. Potremmo anche applicarla ad Ario, Nestorio, Eutiche, Tertulliano, Calvino e molti altri alberi che hanno prodotto frutti non di bene per la Chiesa del Dio vivente, dal momento che hanno lacerato la tunica senza cuciture di Cristo Gesù. È evidenza storica. I loro frutti sono stati nocivi per la Chiesa. Negare questa verità storica sarebbe dare alla stoltezza e insipienza diritto di verità e di dottrina in seno all’umanità. Andiamo per un istante oltre la Chiesa. L’umanità non è stata rovinata, posta nella morte dal solo peccato di Adamo? Possiamo noi negare questo peccato? Sarebbe insipienza e stoltezza per un credente nel vero Dio se lo negasse. I frutti attestano che l’albero è stato cattivo. Ma che oggi il discepolo di Gesù, per intenderci, il cattolico produce frutti di vita? Non è il cattolico che produce frutti di morte con l’aborto, il divorzio, l’eutanasia. Non è il cattolico che crea ogni organizzazione criminale? Non è il cattolico che vende la morte? Non è il cattolico che traffica uomini e li riduce in schiavitù?
Tutti questi frutti sono cattivi. Sono di morte. Negarli sarebbe infernale stoltezza e insipienza. Poiché al cattolico è di obbligo pensare come Dio, a lui non resta che una sola domanda da porre al suo cuore e al suo spirito: cosa posso fare io perché di questi frutti non se ne producano più? Come posso operare perché tutti coloro che si sono lasciati sedurre da quanti hanno prodotto il frutto della lacerazione della Chiesa, si convincano del loro errore e si convertano alla verità di Dio, in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo, perché anche per essi si manifesti la bellezza del corpo di Cristo che è uno e indivisibile? Non si tratta di conversione alla Chiesa, ma al Corpo di Cristo, a Cristo Signore, secondo la verità del Padre, a noi data oggi nello Spirito Santo. Questo non vale solo per coloro che sono fuori della Chiesa fisicamente, per rottura sancita in passato. Vale anche per coloro che sono fuori della Chiesa per scomunica di peccato mortale, per i frutti di morte che essi producono. Ogni scandalo lacera il corpo di Cristo e ne oscura la sua divina bellezza. Anche un solo peccato mortale attesta che siamo falsi profeti nel corpo di Cristo. Non siamo coltivati da Dio, ma da Satana.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete (Mt 7,13-20).
Quando si pone il proprio pensiero al di sopra del Vangelo e del pensiero di Dio, anche questo è segno che siamo coltivati da Satana. L’uomo coltivato da Dio, dinanzi ad eventi che accadono, imita la Madre di Gesù, conserva ogni cosa nel cuore, medita gli eventi nello Spirito Santo, al tempo opportuno, stabilito da Dio, a lui sarà data l’intelligenza per capire e la sapienza per amare. Il discepolo di Gesù sa che lui è stato costituito in Cristo, per lo Spirito Santo, nella sua Chiesa, redentore e salvatore del mondo. Spetta a lui chiedersi: come posso operare per dare al corpo di Cristo oggi più grande splendore? Di certo non attraverso la critica astiosa, piena di rancore e di odio pe l’altrui operato, ma suggerendo nello Spirito Santo, se lui si reputa più sapiente di tutti, le verità essenziali sulle quale camminare. L’odio, la rabbia, il rancore, la stoltezza, il giudizio, il pregiudizio, la falsa testimonianza, l’ottusità sono frutti del diavolo e chi agisce così attesta che è lui, al pari di coloro che lui condanna, il primo ad essere coltivato da Satana. Ora chi è coltivato da Satana mai potrà produrre un solo frutto di vita eterna. Potrà anche criticare e lanciare insulti, ma di sicuro non produrrà alcun frutto. È albero di Satana nel giardino di Dio che è la sua Chiesa. Il coltivato da Dio sa vedere anche i microgrammi di bene.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci alberi coltivati dallo Spirito Santo.