Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo

La vita dell’uomo è una perenne decisione. Anche nel dire una parola è chiamato a decidere secondo giustizia, fortezza, prudenza, temperanza. Una sola parola detta fuori luogo e fuori tempo può produrre disastri per la rovina dell’intera umanità. Quado allora si decide bene e quando male? Il Libro del Siracide ci viene incontro e ci insegna che l’uomo decide bene se decide secondo la volontà del Signore. In altre parole: L’uomo decide bene quando la sua decisione è quella presa dal Signore. All’uomo l’obbligo di decidere sempre secondo quanto Dio ha stabilito nel cielo per vivere quel momento storico particolare e trasformare ogni cosa per il più grande bene. Una decisione buona per l’uomo non sempre è buona per il Signore.

Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? Quanto al numero dei giorni dell’uomo, cento anni sono già molti, ma il sonno eterno di ognuno è imprevedibile a tutti. Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia, così questi pochi anni in un giorno dell’eternità. Per questo il Signore è paziente verso di loro ed effonde su di loro la sua misericordia. Vede e sa che la loro sorte è penosa, perciò abbonda nel perdono. La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente. Egli rimprovera, corregge, ammaestra e guida come un pastore il suo gregge. Ha pietà di chi si lascia istruire e di quanti sono zelanti per le sue decisioni (Sir 18,8-14).

Esaminiamo la nostra quotidianità. Essa è fatta di una molteplicità di decisioni. Non vi è momento in cui non si debba prendere una decisione. Come sappiamo che quanto decidiamo è anche decisione di Dio? Vi è una regola che ci mette nella condizione di decidere secondo Dio. Questa regola è la nostra permanente dimora nella volontà di Dio già conosciuta, scritta per noi, contenuta nella sua Parola, nel suo Santo Vangelo. Questa regola è anche la nostra quotidiana crescita in grazia e in sapienza. Questa regola è infine il rispetto delle decisioni prese per noi da Dio, a meno che il Signore non abbia Lui direttamente modificato quanto aveva già deciso, per decisioni nuove, richieste dal cambiamento della storia. Quando il Signore per via diretta ha dato deciso una cosa, sempre il Signore per via diretta la deve cambiare. Nessun uomo ha potere sulle decisioni di Dio. Ognuno, cadendo in tentazione, ascoltando il suo cuore, può anche decidere contro Dio per se stesso e per gli altri. Chi però ha ricevuto una decisione di Dio, deve ascoltare solo Dio. Deve sempre trasformare in storia la decisione di Dio a Lui data. Deve però farlo con umiltà, nel silenzio, finché gli sarà permesso o consentito. Nessuno né in cielo né sulla terra, al di fuori di Colui che ha preso la decisione, la può modificare.

Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo (Gv 11,47-57).

Capi dei sacerdoti e farisei decidono di uccidere Cristo Gesù. Perché la loro decisione è malvagia, cattiva, ingiusta? Perché nessun uomo può essere condannato perché ha risuscitato un morto, ha dato la vista ad un cieco fin dalla nascita, ha guarito un paralitico sofferente ormai da quaranta anni. Nessuno potrà mai venire condannato perché ha fatto del bene sulla nostra terra. Gesù non ha mai trasgredito nessuna Legge di Dio e neanche degli uomini. Ha camminato sempre nella volontà del Padre, così come essa era stata manifestata dalla Legge, dai Profeti, dai Salmi. Una decisione che genera un male anche per una sola persona, mai potrà essere presa. La decisione è buona, se ogni uomo da essa riceve un bene. Poiché con questa decisione i figli d’Israele uccidono una persona innocente, giusta, santa, essa è decisione del peccato dell’uomo. Mai potrà dirsi una decisione di giustizia o di verità. Per questo è più che necessario che ognuno sempre si chieda e si interroghi: la decisione che sto per prendere è la stessa decisione di Dio? È verità eterna: mai è di Dio una decisione presa contro una decisione precedentemente data da Dio. È questo oggi il male che ci sta consumando: le nostre decisioni che sono in evidente contrasto con le decisioni di Dio. Dio ha Stabilito Cristo Gesù come unico e solo Redentore, Salvatore, Mediatore, Grazia, Verità per ogni uomo. Ogni decisione che abolisce questa decisione di Dio, è una decisione diabolica e satanica.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che nessuna nostra decisione distrugga le decisioni di Dio.