Costui è posseduto da Beelzebùl
In ogni comunità, sia civile che religiosa, vi sono i “maestri” che devono insegnare ai loro fratelli la via della luce, della verità, della giustizia, del vero bene. Sono loro i “creatori”, i “fondatori” del vero umanesimo in mezzo ai loro fratelli. Se costoro si trasformano in “maestri” della falsità, dell’errore, della menzogna, dell’ingiustizia, del male, nascerà dal loro insegnamento la disumanità, perché verrà fuori un’umanità depravata, confusa, schiava e prigioniera del male.
Qual è la più grande astuzia di Satana? Piazzare, installare in questi posti chiave dei suoi satelliti, dei maestri abili in falsità, in inganno, in creazione di caos veritativo e morale. Al tempo di Gesù aveva trasformato in maestri del falso sommi sacerdoti, scribi, farisei, sadducei e quanti avevano un posto di responsabilità nella società religiosa del tempo. Il Vangelo attesta la dura lotta che questi maestri del falso hanno ingaggiato contro Gesù Signore. Essi non possono negare la storia, l’evidenza. Cade sotto gli occhi di tutti. Possono però dare una interpretazione malvagia ad ogni opera buona di Gesù. Il miracolo è vero. Esso è però frutto del principe dei demoni che agisce per mezzo di Cristo. Così il Dio della verità si fa alleato del signore della falsità. Questo è il pensiero che questi maestri mettono nel cuore della gente.
Satana non è uno sprovveduto. Egli sempre riesce a piazzare in posti chiave suoi maestri, abili nel trasformare la verità in falsità e la falsità in verità. Questa sua abilità lui la manifesta nelle Diocesi, nelle Parrocchie, negli Uffici e nelle Strutture della Chiesa Universale e Particolare. Non vi è luogo significativo da lui non conquistato. A volte è sufficiente trasformare in falsità anche una piccolissima verità, perché tutto l’edificio della fede venga a subire danni gravissimi. Quando si distrugge la fede, si distrugge l’uomo. Nessun vero umanesimo potrà essere costruito sulla falsità. Satana vuole un non uomo. Allo stesso modo che lui è non vero angelo, è angelo di tenebre e non di luce, così vuole l’uomo. Lo vuole uomo di falsità e non di verità.
Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (Mc 3,13-34).
Gesù è fermo nell’attestare la falsità degli scribi e dei farisei. Lo fa dichiarando cattivo il loro cuore. Essi parlano così, perché incapaci di pervenire alla verità. Il cuore malvagio non può dire verità. Dirà sempre falsità. La verità è un frutto del cuore buono. Un cuore cattivo, malvagio, crudele, un cuore nel quale Satana ha posto la sua dimora, mai potrà far uscire da esso la verità. È come un albero cattivo. Mai potrà produrre frutti buoni. Se come Cristo Gesù, noi, suoi discepoli, ripieni di Spirito Santo, come Lui, non difendiamo la verità della nostra storia, delle nostre opere, della nostra vita, mai attraverso di noi potrà costruirsi sulla terra il vero umanesimo. La verità va difesa non imposta. Gesù difende la sua verità che è poi verità della storia. Scribi e farisei attestano una storia non vera. A noi è chiesto di difendere una storia vera. Ognuno è chiamato a difendere la verità della sua storia, della sua vita. Da questa difesa inizia la costruzione del vero umanesimo. Se però noi ci vergogniamo della verità della nostra storia o addirittura non possediamo una storia di verità, allora tutto cambia. La difesa di una verità eterna deve sempre passare attraverso la difesa della verità della mia vita trasformata in verità dalla verità eterna e soprannaturale. Gesù difende la verità eterna che è sua storia e sua vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci difensori della nostra verità.