Così anche colui che mangia me vivrà per me
L’Eucaristia è vero, sostanziale, reale corpo e sangue di Cristo. In questo corpo e in questo sangue vi è l’anima e la divinità di Gesù. Dove vi è la divinità, vi è anche la natura divina, nella quale sussistono Padre e Figlio e Spirito Santo. Ricevendo il corpo di Cristo è tutta la Trinità che si riceve. Il Padre donandosi ci trasforma in suoi veri figli, rendendoci partecipi della sua natura divina. Il Figlio donandosi ci trasforma in suo corpo e sangue, ci fa sacrificio e olocausto di salvezza per il mondo. Lo Spirito Santo ci trasforma in sapienza, fortezza, intelletto, consiglio, scienza, pietà. timore del Signore. Ci da sua luce di sapienza e intelligenza per indicare ad ogni uomo la via della vera vita. Cristo vive per il Padre prestando a Lui ogni obbedienza, donandosi interamente a Lui, da Lui lasciando trasformare in sacrificio per il peccato. San Paolo ci rivela che il Padre lo fece peccato per noi, cioè olocausto per il perdono dei peccati del mondo: “L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5,14-21). Vivere per Cristo questo significa: donare il nostro corpo a Cristo, perché Lui lo doni al Padre, in Lui, con Lui, per Lui, e il Padre faccia del nostro corpo, che è corpo di Cristo Gesù, un sacrificio e un olocausto da aggiungere al suo per completare ciò che ancora manca ai suoi patimenti in favore del suo corpo che è la Chiesa. Anche questa è purissima rivelazione che lo Spirito Santo fa sgorgare dal cuore di Paolo.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,52-58).
Il corpo di Cristo è santo. Anche il corpo del cristiano dovrà essere santo. Chi vuole vivere per Cristo, deve lasciarsi giorno per giorno condurre dallo Spirito Santo, abbandonando tutte le opere della carne. La volontà deve essere interamente consegnata allo Spirito. Così San Paolo nella Lettera ai Galati: “Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri” (Gal 5,16-26). Il Padre ci fa suoi figli. Cristo Gesù ci trasforma in suo vero corpo. Lo Spirito Santo deve condurci perché possiamo vivere da vero corpo di Cristo come veri figli di Dio. La comunione con la Spirito Santo deve essere ininterrotta nel discepolo di Gesù. Quando si interrompe la comunione con Lui, subito si esce dalla verità di figli di Dio e di corpo di Cristo. Ci si immerge nella falsità e si vive da falso corpo di Cristo e falsi figli di Dio. La comunione con il corpo di Cristo si trasforma in condanna per noi, se essa non viene alimentata dalla comunione con lo Spirito Santo. Che molti cristiani non siano più in comunione con lo Spirito Santo lo rivela il loro quotidiano abitare nel peccato e i loro pensieri che sono assai distanti dai pensieri di Gesù Signore. Lo attesta anche la loro richiesta di accostarsi al corpo di Cristo senza alcuna volontà di vivere la santità del corpo del Signore da veri figli di Dio. Tutto è dalla comunione nello Spirito Santo. È Lui che deve condurci a tutta la verità nella piena santità del nostro corpo, della nostra anima, del nostro spirito. Chi è nel peccato, vive di peccato, di certo non è condotto dallo Spirito. Mangia indegnamente il corpo del Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere nella verità dello Spirito.