Conviene che adempiamo ogni giustizia
Guardare l’altro da noi non è compiere ogni giustizia. Nessun uomo è misura della giustizia di un altro uomo. Oggi è questo il male oscuro del mondo. Ognuno guarda l’altro dal suo mondo, vuole imporre il suo mondo, pensa di lavorare per la giustizia. Vi è però un’abissale differenza tra il mondo di Giovanni il Battista e il nostro. Giovanni vedeva Cristo nella sua verità eterna. Lui era vero profeta del Dio vivente e conosceva chi era Gesù per divina rivelazione. Non voleva battezzare Gesù perché lo sapeva santo e figlio dell’Altissimo. Noi invece vediamo l’altro dal nostro peccato, dalla nostra falsità, addirittura dalla volontà satanica che vuole il suo annientamento, la sua distruzione, la sua rovina fisica e spirituale. Oggi l’altro non vuole forse la distruzione della stessa natura umana? Non propone l’indeterminatezza della natura fisica di uomo e di donna, di maschio e di femmina come giustizia perfetta per tutti? Ma questa è solo diabolica aberrazione, satanica nefandezza, infernale abominio. Purtroppo oggi è questa la giustizia dell’uomo: l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, le unione tra gli stessi sessi, la distruzione della sessualità di natura in nome di una sessualità costruita nei lavoratori di una scienza medica e psicologica che nulla può fare se non portare ancora più grandi disastri nella nostra umanità già sufficientemente disastrata e ammaccata. Ma questo sa fare l’uomo senza Dio!
Cosa è allora la giustizia? È guardare ogni cosa, anche un filo d’erba, un granello si sabbia, una goccia d’acqua, un animale, dal più piccolo al più grande, ogni uomo, il tempo, il passato, il futuro, l’eternità secondo la volontà di Dio, rivelata nella sua Parola, resa comprensibile al nostro spirito dallo Spirito Santo e secondo la divina volontà relazionarsi con Dio, con Cristo, con lo Spirito Santo, con la Madre di Dio, con la Chiesa, con i Sacramenti, con la Grazia, con i carismi, con ogni persona credente, con ogni persona non credente, con ogni uomo, con tutto ciò che esiste, sia esso visibile e invisibile, sia il Creatore o la creatura. Chi manca della visione di tutto l’esistente secondo la volontà di Dio e la sua rivelazione nella comprensione dello Spirito Santo, mai potrà adempiere ogni giustizia. È privo della volontà che determina e stabilisce la verità. È carente della norma che ordina cosa è giustizia verso ogni essere. Altra è la giustizia verso Dio e altra verso l’uomo, altra è quella verso l’uomo e altra quella verso l’animale, altra ancora quella verso le cose. Ad esempio: Dio ha stabilito che è giustizia verso l’uomo uccidere un animale per potersi nutrire. Ma è somma ingiustizia verso Dio e verso l’uomo dire anche una sola parola non buona contro l’uomo. Così come è somma giustizia che la vita dell’uomo sia rispettata in ogni momento della sua esistenza, dal primo istante fino all’ultimo.
Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,13-17).
Gesù chiede a Giovanni di abbandonarsi alla volontà di Dio e lui subito si consegna ad essa. Acconsente perché Gesù venga battezzato. Perché per giustizia Gesù deve sottomettersi al battesimo di Giovanni? Deve, perché Dio gli ha chiesto di rivelare pubblicamente al mondo che Lui è dalla volontà del Padre, dalla rivelazione, dalla Parola, dallo Spirito Santo. Gesù è dalla decisione, dal desiderio, dal pensiero del Padre sempre. Per Gesù il Battesimo è lavarsi della sua volontà, consegnarla alle acque, perché da questo momento sua volontà dovrà essere lo Spirito Santo e suo pensiero ogni sua ispirazione e mozione. La missione che il Padre sta per poggiare sulla sue spalle è così alta che nulla della sua volontà dovrà muovere Gesù Signore. Lui scende nelle acque del Giordano, si spoglia della sua volontà, la lascia nel fiume. Risale. Lo Spirito Santo scende visibilmente e si posa su di Lui. Da questo momento Lui potrà essere guidato solo da Dio per mezzo del suo Santo Spirito. È questa la giustizia che si dovrà compiere in Gesù: essere sempre e solo da Dio, mai essere da sé neanche nella più grande santità, carità, giustizia, opera, desiderio, scelta. Neanche un’opera di carità, alta, altissima, di salvezza dell’intera creazione, dovrà essere dal suo cuore. Tutto in Lui dovrà essere dal Padre.
Tra Cristo e lo Spirito non si dovrà intromettere neanche un solo moto primissimo del cuore che provenga dalla mente Gesù. La carità, la misericordia, la pietà, la compassione, ogni azione di Gesù dovrà avvenire, compiersi solo e sempre per mozione dello Spirito Santo. È lo Spirito di Dio che d’ora in poi dovrà governare cuore, mente, desideri, anima, spirito, corpo. Per questo conviene che Gesù scenda nel fiume Giordano. Lui deve offrire al Padre tutto di sé. Deve rimanere corpo spoglio di ogni cosa. Dovrà essere lo Spirito a governare tutta intera la sua missione. Ciò che è per Gesù, è anche per noi. Ogni giustizia vera è dallo Spirito del Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a compiere ogni giustizia.