vangelo del giorno

Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!

Is 11,1-10; Sal 71,1-2.7-8.12-13.17; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12
4 DICEMBRE – II DOMENICA DI AVVENTO – A

Viene Gesù per stipulare con l’intero universo la Nuova Alleanza nel suo sangue, sul fondamento della sua Parola. Ogni uomo, Giudeo o Greco, dell’oriente o dell’occidente, del settentrione o del meridione, di ogni longitudine e latitudine, del polo Nord o del polo Sud, deve essere chiamato a far parte di questa Nuova ed Eterna Alleanza, nella quale è stabilito che la vita di Dio, in Cristo, per Cristo, con Cristo, gli venga donata.

Come si può constatare la conversione non è il passaggio ad una morale più nobile, alta, vera, perfetta. La morale è un frutto della conversione, non è il fine. Il fine della conversione è lasciare tutto ciò che è Antica Alleanza, antica religione, antica filosofia, antica teologia, antico pensiero, antico Dio, antico culto, antica ritualità, antica mentalità, antica visione di Dio, antica Legge. Anche Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, profeti e giusti vanno lasciati. Sono tutte vie che conducono alla nuova vita.

Via, verità, vita della Nuova ed Eterna alleanza è Gesù Signore. A Lui ci si deve convertire. Ci si converte a Lui convertendoci ad ogni sua Parola. Lui è anche il Modello che rivela come la Parola va vissuta. La conversione richiesta è una sola: divenire immagini perfette di Cristo, come Cristo è immagine perfetta del Padre. Ci si converte, quando si diviene Parola di Cristo, Pensiero di Cristo, Vita di Cristo, Verità di Cristo, Luce di Cristo, Presenza di Cristo in mezzo agli uomini.

La conversione non è passare dalla Parola antica alla Nuova. È accogliere Cristo come unica sorgente di verità e grazia. È divenire in Cristo sorgente di verità e grazia per ogni altro uomo. Quella richiesta è una conversione ontologica. È mutamento di essenza, di cuore, di mente, di sostanza. La stessa nostra sostanza dovrà essere sostanza e vita di Cristo Gesù. Da questo cambiamento di sostanza, nasce anche la morale nuova. L’albero nuovo produce frutti nuovi. Produce i frutti di Cristo Gesù.

In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Dinanzi a questo potente invito alla conversione molti si sono tirati indietro. Tutti erano disposti ad una morale nuova, nuovissima. Nessuno era pronto a lasciare il suo vecchio mondo, il suo vecchio rito, la sua vecchia santità per entrare nella luce di Cristo, per fare di Cristo il suo vero ed unico Dio, nel quale incontrare il vero Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Questo invito alla conversione oggi vale soprattutto per noi. C’è il rischio per tutti oggi di operare una conversione al contrario.

Cristo oggi “è messo alle corde”. È in grave sofferenza. È colpito con ogni colpo basso. Giudei e Romani lo hanno trafitto nel suo corpo fisico. Noi lo stiamo trafiggendo nella sua unicità di salvezza, redenzione, rivelazione, scienza, conoscenza. Loro lo hanno crocifisso su un legno. Noi lo stiamo crocifiggendo sulla falsità e la menzogna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, immergeteci in Cristo Gesù.