Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi

Gesù annunzia un principio che va ben compreso e piantato saldamente nel cuore. Lui dona la sua Parola. Si crede nella sua Parola. Si rimane nella sua Parola. Si diviene suoi discepoli. Si conosce la verità. La verità fa liveri. Notiamo di cosa è frutto la libertà: Gesù, sua Parola, fede nella sua Parola, dimora nella sua Parola, nella sua Parola si conosce la verità, nella conoscenza della verità si diviene liberi. Questo significa semplicemente che senza Gesù non vi è alcuna libertà per l’uomo, perché ognuno rimane nella sua falsità, che non solo lo rende idolatra, ma anche schiavo di ogni immoralità e ogni vizio. Possiamo forse dire che un uomo sommerso nel vizio è uomo libero? Mai. Si può affermare che una persona superba, ambiziosa, avara, gelosa, invidiosa, altera, superstiziosa sia libera. Neanche questo si può affermare. Manca Cristo Gesù, la sua Parola, la fede nella sua Parola, la dimora nella sua Parola, la conoscenza delle verità. Allora è giusto che riprendiamo la domanda che Pilato ha fatto a se stesso andando incontro alla folla che chiedeva la morte di Gesù: “Cosa è la verità?”.

Si risponde che la verità è la perfetta corrispondenza dell’essere al proprio agire. Poiché l’uomo è stato fatto ad immagine e a somiglianza di Dio, l’uomo è vero se ogni suo pensiero corrisponde al pensiero di Dio, ogni sua decisione è uguale alla decisione di Dio, ogni sua opera rispetta la bontà delle opere di Dio. Come di Dio è detto che fece buona ogni cosa, così deve essere detto sempre dell’uomo. Una sola cosa fatta male, attesta che non siamo nella verità. Non c’è corrispondenza tra il nostro essere e il nostro operare. Gesù è la perfettissima verità del Padre. In Lui vi è perfetta corrispondenza con la natura del Padre. Lui e il Padre nell’unità dello Spirito Santo sono una sola natura. Ma vi è anche perfettissima corrispondenza tra la sua volontà e la volontà del Padre. Ciò che il Padre vuole, Gesù vuole. Ciò che il Padre comanda Gesù compie. Gesù è la Parola eterna del Padre, è sempre nel seno della Parola eterna del Padre. Rimanere o dimorare nella Parola è dimorare e rimanere in Cristo Signore, dimorando e rimando nel suo Vangelo. Si diviene verità della sua verità, nella sua verità, attraverso l’ascolto, la fede, il dimorare nella sua Parola, si è liberi. Cosa è allora la libertà? È mettere la natura in condizione di poter cantare la sua verità. Poiché la verità della natura è Cristo, l’uomo è libero se la sua vita canta Cristo, manifesta Cristo, rivela Cristo, compie le opere di Cristo, è luce come Cristo è luce ed è giustizia perfetta come Cristo è giustizia perfetta.

A queste sue parole, molti credettero in lui. Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio» (Gv 8,30-47).

Se Cristo è la verità di Dio e dell’uomo, del tempo e dell’eternità, senza la fede in Cristo nessun uomo potrà vivere di verità, nessun uomo potrà conoscere la libertà. Come il Padre ha mandato Cristo per annunziare la Parola, che è la porta perché il nostro essere sia inserito in Cristo, così gli apostoli sono mandati da Cristo, per dire la Parola di Cristo, che è la porta per divenire corpo di Cristo. Se l’apostolo non predica, non dona, non annunzia la Parola di Cristo, condanna l’uomo a rimanere nella sua falsità e schiavitù. Può anche costruire per lui delle stupende case, ma sono meravigliose carceri di vero inganno. Si costruisce la casa per persone che sono schiave del loro peccato, prigioniere della loro falsità. Sempre la carità materiale dovrà essere conseguenza della carità spirituale, mai sostituzione di essa, anche perché l’apostolo non è stato mandato per fare cose umane, ma sempre divine. A Lui il Signore ha dato una Parola onnipotente e tutta la potenza della sua grazia. Con la Parola e la grazia lui deve fare il mondo nuovo. Tutto l’apostolo può fare, purché si serve della sua Parola e della sua grazia.

Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che ci smarriamo nelle falsità e schiavitù del mondo