vangelo del giorno

Con quale autorità fai queste cose?

28 MAGGIO (Mc 11,27-33)

L’autorità del profeta è la sua Parola. Il vero profeta annunzia una parola eterna, che sempre si compie, mai viene meno. Se la parola non si compie, lui non è vero profeta. Il Vangelo è la profezia eterna di Gesù Signore. Essa è la sola Parola vera su tutta la terra. Tutti gli altri: filosofi, teologi, psicologi, maestri, dottori, dicono una parola momentanea. Se vale per oggi non vale per domani. Non è vera profezia. Non è profezia eterna. Diviene profezia eterna se è verità nella verità della Parola di Gesù.

Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui (Dt 18,15-22).

La Scrittura sempre distingue l’autorità del vero profeta dal compimento della sua parola. Un brano tratto dal Secondo Libro delle Cronache, riguardante il profeta Michea è rivelatore di questa eterna verità. Vera e falsa profezia si contendono la storia.

Allora Sedecìa, figlio di Chenaanà, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato da me per parlare a te?». Michea rispose: «Ecco, lo vedrai nel giorno in cui passerai di stanza in stanza per nasconderti». Il re d’Israele disse: «Prendete Michea e conducetelo da Amon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re. Direte loro: “Così dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace”». Michea disse: «Se davvero tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio». E aggiunse: «Popoli tutti, ascoltate!» (2Cr 18,23-27).

Capi dei sacerdoti, scribi e anziani chiedono a Gesù con quale autorità Lui agisce, opera. Questa domanda ha una sola risposta: con l’autorità del vero profeta. Esaminate le mie parole, mettetele nel crogiolo, purificatele come si purifica l’oro, e troverete che esse sono purissime. Non vi è scoria in esse. Sono verissima parola di Dio, verissima profezia eterna. Questa è la mia autorità. Così avrebbe dovuto rispondere Cristo Signore. Sapendo però che le pietre erano già pronte per la lapidazione, Gesù evita di rispondere, chiedendo loro un discernimento su Giovanni il Battista. Lui, Giovanni, viene da Dio o da se stesso? Viene dal Cielo o dalla terra?

Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

I maestri della sacra scienza, i detentori del discernimento, le guide del popolo del Signore non sanno discernere ciò che viene dal Cielo e ciò che viene dalla terra. Se non sanno discernere, è inutile continuare il dialogo. Essendosi dichiarati inetti per un qualsiasi atto di discernimento, mai potranno discernere se Gesù è da Dio o dagli uomini, dal Cielo o da se stesso. Gesù non rivela l’origine della sua autorità, perché azione altamente inutile. Sono incapaci, non conoscono il vero e il falso, non distinguono tra cielo e terra. A nulla serve dire chi Lui è veramente. Se vogliono saperlo, facciano un vero discernimento e sapranno la sua origine.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni inettitudine.