Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita

È cosa giusta chiedersi: qual è il motivo per cui lasciarsi attrarre da Cristo Gesù e divenire suoi discepoli, se il futuro storico che Lui prospetta per tutti coloro che vanno dietro a Lui, è di persecuzione che può concludersi con la Crocifissione o con altre morti di violenza inaudita che sempre gli uomini inventeranno per attestare la loro malvagia crudeltà verso chi sceglie di vivere il Vangelo? Necessariamente si dovrà trovare una finalità che va ben oltre la storia, perché, in queste prospettive, motivi storici non ne esistono di nessun genere. Da qualsiasi punto di vista di guarda la storia, così come Gesù Signore l’ha profetizzata, per i suoi discepoli c’è una persecuzione che nasce anche dall’interno della propria famiglia di sangue: padre, madre, fratelli, sorelle, amici. Non vi sono persone di cui il discepolo di Gesù potrà fidarsi. Tutti domani lo potranno tradire, vendere, consegnare, uccidere. Qual è allora il fine per cui vale la pena farsi discepolo di Gesù? Se questo fine esiste è giusto che lo si metta in luce.

Il fine è uno solo ed è detto dallo stesso Gesù Signore. “Con la vostra perseveranza nella fedeltà alla mia Parola salverete la vostra vita”. Come? Salveremo la nostra vita? Ma oggi tutti i teologi di Gesù Signore, che insegnano e ammaestrano anche dalle più alte sfere, non dicono che siamo già tutti salvati, che tutti saremo accolti nel Paradiso, che l’inferno è vuoto, perché spento dal Signore? Non stanno tutti riducendo la sequela di Gesù ad un immanentismo antropologico, senza più alcuna trascendenza, alcun invito alla conversione, alcuna richiesta per una sequela di Cristo Gesù, nella sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica? Non si sta insegnando che non è necessario fare discepoli di Gesù Signore, perché basta, è sufficiente essere cristiani anonimi per essere salvati? Si sente oggi una sola parola che invita qualcuno perché aderisca al Vangelo e divenga discepolo di Gesù? Si ode forse un qualche “belato di pecora o di pastore” che richiami questa esigenza di lasciarsi battezzare per avere la salvezza?

In questo sfacelo veritativo generale, in questa Chiesa che dona l’immagine di un cantiere in disarmo, dove se stessa si è portata per essere rottamata, a che serve continuare ad ingannarci e ingannando la gente, esigendo poi certificati, attestati, documenti di ogni genere, creando difficoltà ai richiedenti e mettendo in serio imbarazzo di coscienza coloro che devono attestare necessariamente il falso ricorrendo ad escamotages che sono vere e proprie false testimonianza legalizzate per non incorrere in qualche scomunica, perché si è peccato contro la virtù dell’accoglienza che oggi sembra essere l’unico e solo comandamento che deve governare la pastorale della Chiesa? A me non sembra che Cristo Gesù nel suo Vangelo sacrifichi la verità al comandamento dell’accoglienza. L’accoglienza è sempre nella verità. La verità è quella del Padre suo, mai quella degli uomini, che è sempre falsità camuffata, avvelenata di vana misericordia e di ingenua antievangelica carità. Così sembra apparire!

Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (Lc 21,519).

Forse dovremmo rivedere le nostre false certezze e il nostro falso insegnamento. Se Gesù dice che solo con la nostra perseveranza salveremo la nostra vita – perseverare è consegnare la vostra vita al martirio per la fede nella sua Parola – allora vuol dire che la dannazione c’è ed è reale ed è anche universale. Se la salvezza è senza alcun legame con ciò che faccio ed opero, perché impegnarmi a rinnegare i miei istinti, la mia peggiore animalità? Perché smettere di essere adultero, omicida, ladro, defraudatore della mercede agli operai, calunniatore, incestuoso, abortista, predicatore di menzogne e falsità, idolatra, feticista, zoolatra, praticante e fruitore di ogni superstizione, insensibile al bene verso il mio prossimo? Posso convivere con ogni immoralità, posso rinnegare Cristo, posso ricevere l’Eucaristia come vero mantello per minimizzare i miei peccati. Tanto alla fine mi attende il Paradiso . Così sembra apparire!

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci scienza e sapienza della verità.