Comparire davanti al Figlio dell’uomo
Il mondo, l’universo, la terra, il sole, la luna, le stelle, l’umanità segue il suo corso. Non è un corso che va verso il bene supremo, ma verso il collasso totale di ogni elemento creato da Dio. L’universo è attualmente sotto la legge del peccato e corre inesorabilmente verso la sua dissoluzione. Dio vuole creare cieli nuovi e terra nuova, nei quali avrà stabilire dimora la giustizia, la verità, la santità. Questi cieli nuovi e questa terra nuova sono la Santa Gerusalemme del Cielo, la cui descrizione ci è offerta dall’Apostolo Giovanni nell’Apocalisse. In questa corsa del creato verso il suo disfacimento, chi deve porre attenzione è solo l’uomo. A Lui è chiesto di mettere ogni impegno perché non finisca nella perdizione del fuoco eterno, delle tenebre, dello stridore dei denti. Cristo Signore ha messo a sua disposizione ogni dono di grazia e verità, Anche il suo corpo e il suo sangue e lo Spirito Santo sono stati messi nelle mani dell’uomo perché la sua vita possa raggiungere la beatitudine eterna. Se l’uomo si danna, la responsabilità è solo sua o di un suo fratello, ma non certo del suo Signore, che ha mandato per lui sulla terra un Salvatore potente, un Redentore capace di trasportarlo dalle tenebre nell’ammirabile luce della verità, dell’immortalità, della giustizia, della pace eterna.
Perché la colpa o è della singola persona che si perde o dei suoi fratelli, comunque sempre dell’uomo e mai di Dio? La colpa è personalmente di chi si perde perché il Padre dei Cieli tutto ha dato e tutto dona perché ogni uomo possa compiere il viaggio verso l’eternità beata, senza mai uscire dalla retta via. Ha dato e dona la Parola. Cristo Gesù nel suo corpo e nel suo sangue, lo Spirito Santo con ogni dono di luce, verità, forza, intelligenza, consiglio, discernimento, sapienza, saggezza. Con questi doni messi attimo per attimo tutti a servizio della salvezza e della redenzione, nessuno potrà mai accusare di Dio di averlo chiamato alla vita eterna, ma di non avergli dato i mezzi necessari perché la potesse raggiungere. Ma è dei suoi fratelli, nel nostro caso dei figli della Chiesa, se hanno omesso di annunziare la salvezza e di dare questi doni preziosi per poterla raggiungere. Il peccato di omissione del cristiano è il più grave peccato che si possa commettere. Esso è più grave di ogni omicidio, ogni furto, ogni adulterio, ogni falsa testimonianza. Con questi peccati ogni conduce se stesso nella morte eterna. Con il peccato di omissione dell’annunzio della Parola e dei doni di grazia non offerti all’uomo, condanna l’umanità alla perdizione dell’inferno. Chi si danna, si danna per i suoi peccati. Ma se il cristiano non ha indicato la via della salvezza per omissione, di ogni dannazione, frutto del suo peccato, il Signore chiederà a lui conto nel giorno del giudizio.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo (Lc 21,25-38).
Oggi il cristiano, per sfuggire al peccato di omissione, per poter vivere tranquillo nel suo ozio missionario nel dono della Parola, della grazia, di Cristo e dello Spirito Santo, ha inventato una eresia così grave da compromettere ormai la salvezza eterna anche di coloro che in qualche modo erano disposti a camminare verso il Paradiso al fine di evitare il fuoco eterno. Questa eresia promette ad ogni uomo la vita eterna, indipendentemente dalla via che si segue sulla terra. Si dice che la misericordia di Dio alla fine abbraccerà tutti. Tu, delinquente, vuoi fare il male? Puoi farlo. Alla fine la misericordia di Dio ti coprirà e tu sarai nel Paradiso. Tu abortista, divorzista, distruttore della natura umana, tu che cancelli ogni verità di Dio e dell’uomo, del tempo e anche del dopo e del prima del tempo, vuoi continuare? Puoi. Anche te il Signore coprirà con la sua misericordia. Tu che sei idolatra, immorale, tu che pratichi la superstizione e bestemmi il nome di Dio, vuoi continuare? Puoi. Anche tu sarai chiamato ad abitare nei cieli beati del tuo Signore. Così agendo, con una sola eresia si cancella tutta la rivelazione, tutta l’opera di Cristo, dello Spirito Santo, della Chiesa. Si aprono le porte dell’inferno per ogni uomo. Cristo Gesù invece ci dice di vegliare perché il giudizio eterno ci attende e sarà immodificabile.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberaci dalla stoltezza e dalle tenebre.