Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

Proviamo a leggere le due domande posto da Gesù Signore alle folle – Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? – non come affermazione di possibilità, ma come vera domanda al fine di cercare una risposta. Ragioniamoci su. Gesù dice alle folle che esse sono capaci di valutare l’aspetto della terra e del cielo. Dice però che sono incapaci di valutare “questo tempo”, aggiungendo anche che sono incapaci di discernere da se stessi ciò che è giusto. Diviene opportuno per noi chiederci: “Perché un uomo diviene incapace di vero discernimento? Perché il suo cuore, chiamata alla verità, diviene addirittura ostile ad essa”? La risposta va cercata nella struttura non solo spirituale, ma anche fisica dell’uomo. Per natura l’uomo è da Dio. Ogni vita del suo corpo, del suo spirito, della sua anima, della sua intelligenza, della sua volontà, del suo cuore, dei suoi sentimenti e desideri, la deve attingere in Dio. Se si distacca dal suo Dio, perde all’istante la vita. Si trascina su un sentiero di morte e dalla morte dell’anima e dello spirito, del cuore e dei pensieri, nessun discernimento sarà più possibile. Non solo diviene incapace di discernimento, giunge persino a soffocare la verità nell’ingiustizia. Quando questo accade, è segno che spiritualmente l’uomo è divenuto un cadavere e “puzza” solo di falsità. Osserviamo la nostra moderna società. Avendo essa tagliato ogni relazione con il vero Dio, avendo cancellato Cristo Gesù dalla sua vita, non volendo in alcun modo riconoscere la Chiesa come mediatrice universale della verità di Dio e di Cristo, la moderna società è un “cadavere” che non solo “puzza” di ogni falsità e insensatezza, addirittura la falsità e l’insensatezza esige che vengano proclamate legge del suo essere e del suo esistere.

Le moderne e infinite stoltezze e insipienze della nostra società, l’incapacità in ogni discernimento – anche in quello più elementare che un “maschio” è un “maschio” e una “femmina” è una “femmina”, che la natura umana è maschile e femminile, o che un uomo sia un uomo e un animale sia un animale, separati da un abisso divino, eterno, immortale, spirituale che è l’anima che Dio crea nell’atto del concepimento – attestano che l’uomo ha tagliato ogni ponte con l’Autore della sua vita. O l’uomo ritorna al suo Signore e Dio, vero Signore e vero Dio, ritornando al suo vero Salvatore e Redentore, che è Gesù Signore, oppure la stoltezza e l’insipienza consumeranno l’uomo, lo distruggeranno, lo devasteranno senza più ritorno. L’impossibilità del discernimento non è per volontà. È impossibilità metafisica, costituzionale. È impossibilità per distacco, separazione. Se prenda un ramo di albero. Lo si tagli dal suo tronco. Lo si ponga per terra. Questo ramo subito diviene incapace di produrre un qualsiasi frutto. Non per volontà, ma per impossibilità di natura, impossibilità fisica e metafisica. La risposta allora è semplice: Non possiamo né discernere né valutare perché separati, distaccati, divelti dall’albero della vita che è il Signore e il Creatore dell’uomo. Le conseguenze di questa verità vanno tenute in seria considerazione. O l’uomo ritorna ad essere ramo dell’albero che è il suo Signore e questo potrà avvenire solo in Cristo Gesù, o per lui non ci sarà alcuna possibilità di ritornare a dare frutti di vita. Qualsiasi cosa penserà, aggraverà la sua condizione di morte, perché senza l’unione vitale con Dio, l’uomo è preda del diavolo che lo tiene ben stretto con le sue spire di morte per soffocamento. È questa la triste, tragica realtà dell’uomo. Se rifiuta Dio, si abbandonerà a Satana. Ma Satana è “dio” di morte, mai di vita.

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo» (Lc 12,49-59).

Ogni uomo è obbligato a camminare nella verità. La verità è l’alito del suo spirito, della sua anima, del suo corpo. Di conseguenza è obbligato a divenire ramo dell’unico albero di vita che è Gesù Signore. Non vi sono scelte: o Cristo o la morte, o la via della verità o della falsità. Non ci sono vie neutre, perché non vi sono vie di mezzo tra la verità e la falsità. O si cammina nella Parola di Gesù Signore che è di purissima verità, o si cammina con la parola del mondo che mai potrà essere parola di vita, per decisione eterna del Creatore dell’uomo. Solo Gesù è Parola di vita eterna e solo in Lui è la verità dell’uomo. Tolto Cristo, si toglie la verità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci tralcio vivo della vite viva di Gesù.